Sciopero

Savona, presidio dei portuali davanti alla Prefettura: “Ignorati dal governo, decide a scatola chiusa” fotogallery

Savona. Presidio dei lavoratori del porto, questa mattina, davanti alla Prefettura di Savona, in occasione dello sciopero nazionale di 24 ore. Uno sciopero, spiegano, proclamato qualche settimana fa “perché il meccanismo che si è intrapreso sulla riforma portuale ha delle ombre: quello che viene deciso tra Lupi e commissione dei saggi è ‘a scatola chiusa’“.

A parlare è Alessio Ghiso, segretario Filt Cgil per la portualità: “Le forze sindacali hanno tentato di condividere un percorso col governo per trattare questa chiacchierata riforma, ma invano – spiega – Il governo è intenzionato ad arrivare a definire una bozza della riforma portuale senza trattare con le controparti, cioè i sindacati che rappresentano poi i lavoratori”.

Le ombre sono tante – insiste Ghiso – ad esempio sulla questione degli accorpamenti dove il nodo non si è ancora sciolto. Ci sono tre ipotesi, dalla più easy alla più dura, ma nulla è dato sapere. E anche per quanto riguarda la deregolamentazione delle attività portuali, anche in questo caso è tutto ‘a scatola chiusa’. A quanto pare il governo ha intenzione di continuare a portare avanti questa strada, quindi senza ascoltare la forza lavoro che ha mosso i porti i questi anni; eppure, partendo dal concetto che il 60% delle merci passa di porti liguri, il confronto dovrebbe essere naturale“.

Così non è stato, denunciano i portuali: da qui la decisione di scioperare. “Questa mattina siamo venuti qui a chiedere al prefetto di far arrivare un segnale a Roma – conclude Ghiso – perché i punti che noi vogliamo affrontare ce li abbiamo ben chiari”. Il problema è capire se, dall’altra parte, qualcuno li ascolterà.