Savona. “E’ una buffonata, ci sentiamo presi in giro”. Così i lavoratori delle aziende del gruppo Fotia, che perlopiù sono dipendenti della ditta Pdf srl, commentano il pronunciamento del tribunale del Riesame che ha dissequestrato la Scavo-ter confermando invece la misura per le altre due società alle quali sono stati messi i sigilli.
“Il fatto che la Scavo-ter sia tornata ‘libera’ non cambia di una virgola la situazione visto che i dipendenti e i camion sono ancora sotto sequestro. Come facciamo a lavorare?” si chiedono i dipendenti del gruppo che, come ormai da tre settimane a questa parte, anche stamattina si sono ritrovati davanti ai cancelli dell’azienda in via Braia a Savona.
La rabbia e la disperazione per questa situazione di grande incertezza non si placano: “Non sappiamo davvero cosa fare. Vorremmo solo lavorare e invece non possiamo farlo. Tutto è congelato tranne le nostre bollette e i mutui” spiegano i lavoratori che non nascondono di essere in difficoltà con le banche: “Ci sono le rate da pagare, ma non abbiamo i soldi. Abbiamo chiesto al custode giudiziale di firmarci almeno una lettera che certificasse la situazione nella quale ci troviamo, ma non lo ha fatto. Le banche ci avevano rassicurato che con quel certificato avremmo avuto un po’ di respiro, ma se chi deve scrivere queste due righe non lo fa…. Un collega stamattina è in banca per cercare di salvare l’appartamento dalla confisca”.
I dipendenti del gruppo Fotia si sentono abbandonati anche dai sindacati: “Siamo lavoratori di serie b? In questi giorni non ci siamo sentiti molto tutelati. Abbiamo avuto poche certezze anche sulla cassa integrazione e da quando c’è stato il sequestro non è stata convocata nemmeno un’assemblea dei lavoratori”.
L’ultima stoccata poi parte verso chi li ha accusati di essere dei “burattini”: “Non è assolutamente vero. Non siamo deficienti, abbiamo una testa per pensare da soli. Stiamo solo cercando di difendere il nostro lavoro e siamo arrabbiati per questa situazione”. A riassumere lo stato d’animo dei lavoratori del gruppo Fotia ci pensa un dipendente della Pdf, Paolo Lavagnini, che conclude il suo sfogo dicendo: “Se do una dentata ad un cobra lo avveleno”.