Savona. “Non solo questo regolamento va contro alle indicazioni che arrivano dall’Unione Europea in merito ai rapporti con le comunità di nomadi, non solo rappresenta la dimostrazione di come il Pd non riesca ad essere coerente nemmeno con sé stesso, ma costituisce anche un ulteriore spreco di soldi pubblici“.
Sono assolutamente contrari al regolamento per la gestione del campo nomadi della Fontanassa approvato oggi dalla 3^ commissione i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Savona.
Per il m5S era presente Andrea Delfino, che spiega: “Il regolamento che è stato approvato istituisce formalmente il campo nomadi di Savona. Ciò è completamente al di fuori delle indicazioni che sono arrivate dall’Unione Europea e che sono totalmente contrarie alla creazione di strutture del genere. A seguito di studi e analisi, l’Unione ha stabilito come ormai le comunità nomadi non sia più tali e, anzi, abbiano assunto caratteristiche stanziali. Almeno qui in Italia. Per questo motivo, dopo essersi confrontata con le associazioni nazionali ed internazionali che tutelano le minoranze, l’Ue ha stanziato ben 26 miliari di euro per l’attuazione di interventi di integrazione che hanno come scopi la tutela del diritto allo studio e al lavoro e il diritto alla casa”.
Insomma, i campi nomadi sono un anacronismo: “Sono un retaggio del passato e un fenomeno tipicamente italiano – aggiunge Delfino – Occorreva percorrere altre strade. Integrare non significa rinchiudere qualcuno in un recinto per nasconderlo alla vista. In questo senso Savona si muove in maniera difforme rispetto all’Unione Europea. Tra l’altro, proprio di recente il Senato ha approvato una risoluzione che impegna il Governo ad attivarsi per applicare le indicazioni della Ue. Tale risoluzione è stata votata anche dal Pd, che è il partito che governa il Comune di Savona e che ha approvato la creazione del campo nomadi. Insomma, ancora una volta il Partito Democratico non riesce ad essere coerente nemmeno con sé stesso“.
Il M5S ha votato contro l’approvazione del regolamento: “In commissione abbiamo presentato i documenti che riportavano le disposizioni europee. Tutti quelli che erano seduti al tavolo hanno fatto un salto dalla sedia e hanno chiesto di averne copia. Nonostante questo, il regolamento è passato ugualmente. L’auspicio è che si faccia un passo indietro in sede di consiglio comunale“.
Anche perché ci sono alcuni elementi che non convincono: “Ci chiediamo perché l’amministrazione non abbiamo chiesto (tramite la Regione) di poter accedere ai fondi europei per i nomadi. Questo avrebbe permesso di ottenere un finanziamento per risolvere una questione che costituisce un problema concreto per chi abita nella zona della Fontanassa. Il regolamento, tra l’altro, è del tutto sbagliato, in quanto non contiene questioni di principio e poi un allegato tecnico che le esemplifichi concretamente, ma è fatto specificatamente per questo campo nomadi. I cittadini faranno fatica a capirlo”.
“Tra l’altro – prosegue Delfino – il documento è molto severo e prevede sanzioni per gli ospiti del campo che non rispettano quanto previsto o non pagano le utenze. Ci chiediamo come possa pagare una multa chi già non paga luce e acqua”.
Ma c’è un altro fatto: “La destinazione d’uso dell’area su cui sorgerà il campo è ancora quella di parcheggio a servizio dell’impianto sportivo della Fontanassa. Per realizzarlo sono stati spesi molti soldi. Nonostante ciò, ora si decide di vanificare questo investimento e di spendere altri soldi per cambiarne l’utilizzo. Alcuni consiglieri hanno chiesto in quale modo verrà risolto il problema dei posti auto in zona e l’amministrazione ha risposto che verranno ricavati poco più di venti posteggi ‘gettando un po’ di catrame’ su alcune parti di sterrato della zona. E’ una cosa incomprensibile”.
Insomma, per il Movimento 5 Stelle il regolamento è una vera e propri “presa in giro per i cittadini che abitano in zona. Occorreva affrontare la questione in un modo che permettesse di tutelare la dignità di chi abita alla Fontanassa e che non prevedesse nascondere un problema che non si vuole vedere con i propri occhi”.
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