Liguria. Nuovo incontro lunedì pomeriggio tra Regione, aziende e sindacati del Tpl ligure per tentare di trovare un accordo sull’utilizzo del fondino da 12 milioni che dovrebbe consentire alle aziende di risparmiare risorse attraverso esodo di dipendenti vicini alla pensione. Mercoledì però le posizioni erano ancora parecchio distanti, tanto che in tarda serata il tavolo si è chiuso con un nulla di fatto e i sindacati hanno proclamato lo sciopero regionale dei trasporti per l’intera giornata del 10 marzo.
Il nodo sta soprattutto nella scelta di chi potrà aderire al fondino: i sindacati insistono su due punti. Anzitutto l’esodo deve essere su base volontaria. In secondo luogo tra gli ‘esodabili’ devono essere inclusi gli autisti che però devono essere sostituiti da nuove assunzioni “perché non possono pensare di far pagare il fondino al personale che resta in azienda” dice Camillo Costanzo Filt Cgil.
“Le aziende vogliono prendere i soldi del fondino – aggiunge Mauro Nolaschi Faisa Cisal – e utilizzarlo come meglio credono spostando le risorse risparmiate su altre poste di bilancio”. Ancora, “in cambio non c’è alcuna garanzia sulla volontà effettiva di costituire l’associazione temporanea di impresa e di partecipare alla gara perché al momento mancano 30 milioni per la costituzione dell’Ati”.
La Regione Liguria vorrebbe poter portare in giunta la delibera sull’utilizzo del fondino entro la prossima settimana, anche perché ha già ribadito più volte che entro la fine di marzo dovrà partire la gara, o almeno le richieste di manifestazione di interesse.