Vado Ligure. Una denuncia contro ignoti per capire le ragioni di una “crisi misteriosa”. E’ l’ipotesi che stanno valutando i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil dei lavoratori della Tirreno Power di Vado Ligure, che giovedì scorso hanno incontrato la direzione della centrale. Scopo della riunione era quello di fare il punto della situazione sull’impianto a carbone di Vado, fermo ormai da molti mesi.
“L’azienda – spiegano i delegati sindacali – ha proposto un nuovo accordo sulla solidarietà che tenesse conto sin d’ora dei maggiori e minori carichi di lavoro che si verificheranno durante il 2015 (il lavoro, per svuotare il carbonile, aumenterà fino ad agosto e calerà in due momenti successivi). Abbiamo fatto presente all’azienda la ‘stranezza’ di una proposta simile: per quanto ci riguarda, stiamo lavorando con tutte le nostre forze ad una soluzione positiva della vicenda Aia; non siamo disponibili, quindi, a ragionare di scenari che probabilmente potrebbero essere decisamente diversi gli uni dagli altri”.
I delegati hanno scelto di prendere tempo:
“Abbiamo fatto presente di voler almeno attendere l’incontro che si terrà mercoledì presso la presidenza del consiglio e vedere le decisioni che il Governo vorrà adottare. L’azienda, stranamente, ha lasciato intendere che le decisioni sull’Aia, sia in caso di conferma di quella attuale che di modifica positiva della stessa, non influenzeranno in maniera significativa i carichi di lavoro dentro la centrale di Vado: da qui la conferma dell’esigenza di firmare sin da subito l’accordo che modificherà le ore di solidarietà”.
L’accordo è sostenuto da più parti:
“Ci è stato anche detto che tale accordo è ‘caldeggiato’ non solo dalle banche ma anche e soprattutto dagli azionisti. Su questo punto abbiamo voluto dare un segnale inequivocabile: gli azionisti, stanno certamente svolgendo un ruolo positivo per la salvaguardia di Tirreno Power, ma al contempo sono anche stati i responsabili di questa crisi”.
A questo punto i rappresentanti dei lavoratori hanno sospeso l’incontro e rinviato ogni discussione al 25 febbraio. Ma fino ad allora non staranno con le mani in mano:
“Tenuto conto che questa crisi continua ad avere contorni sempre più ‘misteriosi’, stiamo valutando con i nostri legali e su sollecitazione dei lavoratori di Vado, se sussistano le motivazioni per presentare una denuncia contro ignoti. Perché le conseguenze economiche di questa crisi, sono certamente in carico all’azienda, ma anche i lavoratori rimasti, stanno pagando un prezzo troppo alto per delle motivazioni che forse non esistono”.