Cengio. Si sono rifiutati di sottoporsi ai consueti rilievi, impronte digitali, fotografia. “Poi non potremmo più andarcene”. Così otto profughi africani, sette eritrei e un somalo, hanno spiegato agli agenti della Polizia di Stato la propria decisione di non lasciarsi fotografare ed identificare.
E’ accaduto ieri notte a Cengio, dove gli otto immigrati erano stati portati presso un centro di accoglienza. Una volta sul posto, hanno trovato gli agenti della Scientifica pronti per procedere con le consuete formalità burocratiche: ma gli eritrei e il somalo non ne hanno voluto sapere. Hanno spiegato che, se si fossero sottoposti alla procedura, “poi saremmo costretti a restare in Italia, mentre noi vogliamo andare all’estero”.
La situazione si è fatta tesa, tanto che si è deciso di portare via i profughi dalla struttura e ricondurli a Savona in Questura: lì, durante la giornata, l’ufficio immigrazione si è occupato di espletare le formalità. Solo nel pomeriggio gli otto africani hanno lasciato la Torretta per essere nuovamente portati in un’altra struttura di accoglienza. Lì attenderanno gli sviluppi: la scelta di opporsi ai rilievi potrebbe infatti costare loro una denuncia in Procura.







