Albenga. Trasferimento fraudolento di valori. E’ l’accusa contestata dalla Procura di Savona a Michele Cetriolo, soprannominato “Il Romano”, che nelle ultime ore si è visto notificare dalla guardia di finanza di Albenga l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, preludio della richiesta di rinvio a giudizio, firmato dal sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro.
Le indagini delle Fiamme Gialle di Albenga hanno preso di mira l’ingente patrimonio che “Il Romano” – questa l’ipotesi della Procura – aveva intestato ad altri soggetti “prestanome”, per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale (il reato di “trasferimento fraudolento di valori” infatti è previsto dalle normative di contrasto alla criminalità organizzata).
Cetriolo, in passato, è rimasto coinvolto in diverse inchieste: negli anni ‘90 è stato implicato nell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina denominata “Sorgente 2”, con l’accusa di aver preso parte ad un’associazione per delinquere di stampo mafioso dedita soprattutto al traffico internazionale di droga. Recentemente, è stato coinvolto in un vasto giro di usura scoperto nel territorio ingauno: il suo nome emerse anche nel suicidio di un macellaio di Borgio Verezzi vittima degli “strozzini” che, prima di togliersi la vita, lo indicò tra i responsabili e scrisse il suo nome nel biglietto d’addio (per questa vicenda è stato condannato in primo grado in tribunale a Savona a 6 anni e 8 mesi di reclusione).
Proprio da questi ultimi fatti, che lo hanno visto condannato per usura e reso suscettibile dell’applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali, sono scaturite le complesse ed articolate indagini della Finanza, che ha accertato come Michele Cetriolo abbia intestato fittiziamente ad altri soggetti beni di pregio quali gioielli, immobili, autovetture di lusso (tra cui una Ferrari), conti correnti, partecipazioni societarie e investimenti mobiliari, pur rimanendone di fatto il titolare e dominus.
Già nel mese di marzo dell’anno scorso, le Fiamme Gialle di Albenga unitamente agli uomini della Direzione Investigativa Antimafia di Genova aveva sottoposto a sequestro l’intero patrimonio riconducibile al Romano per un valore di circa 4 milioni di euro.
Cetriolo, attualmente sottoposto alla misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale, ora dovrà rispondere del reato di cui all’art. 12 quinquies del D.lgs. 206/92 (“trasferimento fraudolento di valori”) che prevede fino 6 anni di reclusione. Delle stesse accuse dovranno rispondere anche la mamma e l’ex convivente.
