Si finge medico al pronto soccorso, palpeggia una ragazza di 19 anni e viene arrestato dalla polizia. A finire in manette per violenza sessuale è stato Salvatore Ranieri, 34 anni, un pregiudicato senza fissa dimora originario di Ottaviano, in provincia di Napoli. E’ successo a Savona.
Tutto ha avuto inizio la sera del 16 febbraio scorso quando la giovane che, accusava forti dolori addominali, si è presentata al San Paolo. Il personale sanitario, in attesa di visitarla, l’ha fatta accomodare su una barella. Ad un certo punto si è presentato l’uomo che, appunto fingendosi medico, ha cominciato a palpeggiare nelle parti intime la ragazza che si è messa a urlare mettendo in fuga il maniaco. Il trentaquattrenne è stato poi fermato successivamente dalla polizia e accompagnato in questura per essere identificato. Non è stato possibile arrestarlo perché mancava la querela della ragazza in quel momento impossibilitata a presentarla perché sottoposta alle cure dei medici. E per questo motivo il campano è stato rilasciato. La querela la ragazza l’ha presentata pochi giorni dopo, una volta uscita dall’ospedale, dando quindi vita alle ricerche dell’uomo che nel frattempo si era allontanato da Savona.
Nella giornata di sabato il trentaquattrenne si è reso protagonista di un secondo episodio, piuttosto movimentato. Mentre si trovava sul treno regionale diretto a Genova ha aggredito prima il capotreno e poi gli agenti della polizia ferroviaria alla stazione di Genova Principe. E quando si è trovato negli uffici della Polfer è saltato fuori che Salvatore Ranieri era ricercato per violenza sessuale. Per lui quindi è scattato il fermo di polizia giudiziaria disposto dal pubblico ministero Chiara Maria Paolucci e notificato dalla Squadra Mobile della questura di Savona e dalla Polfer di Genova. Ranieri si trova rinchiuso in carcere a Marassi.
Il campano non è nuovo ad episodi del genere: nel 2012 molestò sessualmente alcune viaggiatrici sul treno nei pressi di Ancona. E l’anno scorso il maniaco aveva fatto la sua comparsa anche a Gorizia, molestando sempre alcune donne in uno scompartimento di un treno che viaggiava nel capoluogo provinciale friulano.