Albisola. “Gli scavi per l’Hub Portuale di Savona ha avuto conseguenze devastanti su tutta l’area circostante”. La denuncia arriva dal Meetup Amici di Beppe Grillo delle Albissole, che spiegano: “La settimana scorsa la macchina scavatrice Tbm ha terminato il primo tratto dei 5 chilometri circa, di cui una buona parte in galleria, dell’opera pubblica classificata come Hub PortualeSavona. Con tale opera i progettisti prevedono di dirottare la gran parte del traffico che gravita sul tratto dell’Aurelia tra Albisola Superiore e Savona verso monte fino al ponte Pertini e da li nelle due gallerie, Basci e San Paolo fino all’uscita Miramare. Volendo tralasciare i numerosi aspetti controversi e contorti di questo progetto ,sui quali si sono già spese troppe parole a fronte, in molti casi, di un nulla di fatto, intendiamo porre l’attenzione sugli aspetti di impatto reale che tale infrastruttura ha sul territorio e sui cittadini, al fine di informare il più precisamente e puntualmente possibile le istituzioni preposte alla gestione di tali opere”.
“Dopo che la talpa Tbm è spuntata, alcuni cittadini che abitano proprio sopra il tracciato ne hanno avuto una tangibile prova. Infatti, nelle giornate di giovedì e venerdì scorso, la macchina ha demolito il diaframma di terra che la separava dalla fine del primo tratto, causando un parziale crollo della volta che si è allargato fino alla superficie, proprio sotto al muro di contenimento di via Ines Negri, esattamente di fronte al capolinea della fermata del Bus. Tale situazione, a detta di alcuni cittadini residenti, è stata affrontata dalla ditta con un immediato trasporto terra e cemento per tappare tale voragine, che è durato ininterrottamente per un giorno e una notte, fino al sabato mattina”.
“Il condominio immediatamente sopra il tracciato ha subito alcune lesioni riscontrate in questi giorni, nella parte nord, più vicino allo scavo, che hanno provocato delle crepe su alcuni muri ed altri inconvenienti nell’apertura delle serrande di alcuni garage. Danni che si uniscono alle crepe che ha riportato il cimitero Borgia in via delle Rogazioni, posto proprio sul punto più vicino alla superficie del tracciato su cui sono ancora presenti gli strumenti di misurazione statica. Da notare che i due edifici sopra menzionati sono tra i primi interessati al passaggio della macchina Tbm e, visti i risultati, c’è da domandarsi cosa ci potremo aspettare quando essa arriverà presso lo svincolo Miramare, o alla Rusca, dove le abitazioni interessate sono molte e molto vicine al percorso”.
C’è un altro fatto: “Oltre ai fatti sopra riportati, per cui ci aspettiamo che l’amministrazione e chi è deputato al controllo della sicurezza faccia opera di tutela per i cittadini coinvolti, ci preme porre l’attenzione su un aspetto poco o mai considerato fino ad ora nelle numerose discussioni, ma a nostro avviso di assoluta importanza e da non sottovalutare assolutamente. In mezzo a queste due gallerie c’è il rio Basci, ed un quartiere che si sviluppa su via Ines Negri, che è da 2 anni che sopporta le conseguenze e i disagi di una tale opera. Il rio Basci è un piccolo retano che, in caso di precipitazioni eccezionali come quelle che abbiamo visto, e probabilmente continueremo a vedere in futuro,si trasforma breve tempo in un fiume, che definirlo impetuoso sarebbe troppo, ma che incute molto timore ed ha molta potenza distruttiva. Infatti nell’autunno scorso, a seguito degli eventi alluvionali straordinari, vi è stato il trascinamento a valle di centinaia di metri cubi di terra che ha provocato l’intasamento di tutta la parte terminale tombinata nel centro di Albissola Marina, causando enormi rischi per il paese e la sicurezza”.
“Poiché il tracciato interseca il fiume proprio nel punto massimo di quota, tra le due gallerie, vorremmo porre l’attenzione sulla fattura delle opere, che sembrano totalmente inadeguate a garantire lo smaltimento delle acque, con gli spazi destinati all’alveo del fiume troppo ridotti e inadatti a ricevere ondate di piena. Proprio da quel punto la galleria si infila, verso Savona, in discesa con pendenze di oltre il 10 per cento fino a raggiungere la quota di 10 metri sotto il livello del mare all’incirca all’altezza dei Pesci Vivi-Margonara. Non vogliamo immaginare cosa succederebbe se durante un evento eccezionale si tappasse il passaggio destinato al passaggio del fiume e l’acqua si riversasse al di fuori, e di conseguenza, direttamente dentro le due gallerie Basci e San paolo. Gli utenti che si troverebbero in galleria verrebbero sommersi da un fiume d’acqua, con il rischio di non riuscire a uscire con i propri mezzi. La classica fine deltopo? Ci auguriamo e vorremmo sollecitare i responsabili affinché eseguano attente valutazioni su quanto sopra esposto e prendano immediate precauzioni in merito, rivolte a non creare possibili ingorghi o tappi al Rio Basci, per scongiurare le gravi conseguenze che si potrebbero verificare”.





