La trattativa

Ex Baglietto, Pesce (Rsu): “Tre aziende interessate al ramo d’azienda, speriamo nella ripartenza”

baglietto varazze

Varazze. “Speriamo sia davvero la volta buona perché attendiamo una notizia positiva da almeno cinque anni”. Massimo Pesce, delegato Rsu Uil degli ex cantieri navali Baglietto spera che una delle tre società interessate al sito abbia “le carte in regola per poter far ripartire l’attività bloccata dal 2010”.

Gli ex cantieri Baglietto, infatti, sono inattivi da ormai cinque anni. All’epoca i lavoratori diretti erano una quarantina, ora in pianta organica ne sono rimasti 15, tutti in cassa integrazione fino al prossimo mese di maggio.

“Sappiamo che sono tre le aziende, la Marina di Varazze, l’Alfa Shipyard di Varazze e la Nisida del Gruppo De Vizia di Roma interessate al sito produttivo – sottolinea Pesce – Hanno manifestato il loro interesse, in modo ufficiale, e sono pronte ad acquisire il ramo d’azienda. Due di queste tre aziende erano state bocciate nei due bandi precedenti (Marina di Varazze e Nisida ndr). Per la Marina di Varazze e l’Alfa – precisa il delegato della Rsu – possiamo dire che i loro obiettivi sono stati perfezionati e ci sono stati illustrati anche in un recente incontro avuto proprio a Varazze. Quello che riteniamo fondamentale, al di là delle buone intenzioni, è che le società disposte a rilevare il ramo d’azienda si facciano carico anche delle maestranze e che poi presentino un piano industriale serio e concreto”.

Che cosa potrebbe succedere se anche per questo terzo bando il liquidatore Federico Galantini dovesse bocciare le offerte? “Per noi sarebbe la fine – risponde secco Massimo Pesce – In questi cinque anni è stato fatto ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali. L’ultima proroga della cassa integrazione scadrà il prossimo 31 maggio e in questi mesi sono usciti dall’organico quattro lavoratori. Se non dovessero arrivare notizie positive per i quindici dipendenti rimasti si aprirebbero le procedure di mobilità e per noi sarebbe un dramma. Nessuno di noi vuole pensare al peggio”.

Guarda con grande interesse alla vertenza Baglietto anche il sindaco Alessandro Bozzano: “Speriamo che le offerte presentate entro i termini rispettino le reali necessità per far ripartire il cantiere fermo da cinque anni. Come Comune restiano in stato di allerta perché più volte abbiamo sottolineato che quell’area è e deve rimanere ad uso cantieristico e non vi possono essere alternative. Mi auguro che questo terzo bando possa davvero raggiungere gli obiettivi che tutti ci siamo prefissati e che anche le maestraenze possano riprendere a lavorare”. In quel caso per far ripartire a pieno regime l’attività, secondo la Rsu, sarebbero necessari almeno cinque-sei mesi e quindi se ne riparlerebbe dopo l’estate 2015.

Prima di questo bando ne erano stati pubblicati altri due ed entrambi alla fine era stati archiviati perché le istanze di acquisizione erano state ritenute insoddisfacenti. Nella prima gara, avvenuta a dicembre, con base d’asta in un milione e 800 mila euro. Si presentò solo la spezzina Italtecnic Srl., con offerta inferiore al prezzo minimo, rigettata dal liquidatore Federico Galantini.

Il 26 gennaio scorso era stato pubblicato un nuovo avviso, a offerta libera, cui hanno partecipato “Marina di Varazze” di Paolo Vitelli, patron di Azimut Yacht-Benetti e la “Nisida” del Gruppo De Vizia. Ma Federico Galantini non era stato soddisfatto degli atti presentati dalle due aziende perché, a suo parere, non avevano sufficienti garanzie industriali e occupazionali per i dipendenti rimasti in organico.