Pontinvrea. Una proposta di legge regionale di iniziativa popolare in merito alle ‘misure urgenti per contrastare la crisi del settore balneare ligure. E’ quella che ha intenzione di presentare il vulcanico sindaco di Pontinvrea Matteo Camiciottoli, che spiega: “Con questa legge vogliamo mettere un punto fermo nell’animo di chi oggi si è sentito abbandonato dalle istituzioni regionali che continuano a tergiversare”.
Resta da capire cosa c’entri un sindaco di un paese dell’entroterra con la questioni balneare, che lo riguarda relativamente: “Prima di fare il sindaco faccio politica e credo di averla sempre fatta nell’interesse dei cittadini, siano essi coloro che mi hanno dato mandato che quelli che sono oltre i miei confini. De Gasperi aveva a dire che fare politica oggi vuol dire non guardare alle prossime elezioni ma alle future generazioni. Io sono convinto che si aprirà un grande dibattito su questa mia proposta, soprattutto da parte di chi ha visto nella questione balneare un forte interesse per multinazionali che vogliono mettere le loro sporche mani su un bene così prezioso come le coste italiane e soprattutto quelle liguri”.
Ma non solo: “In secondo luogo credo (e qui torno a fare il sindaco) che se una regione ha a cuore il lavoro e il turismo non possa prescindere da una sinergia tra entroterra e costa. Credo che ciò possa esistere solo se il turismo costiero sarà gestito da imprese fatte di persone che mandano avanti gli stabilimenti balneari. Al contrario se il rapporto dovesse essere con l’amministratore delegato di chissà quale multi nazionale (che magari non ha neanche la sede fiscale in Italia e vuole solo sfruttare il nostro territorio per delocalizzare dopo pochi anni) questo non sia possibile”.
“Ad oggi – aggiunge Camiciottoli – questa proposta di legge si può portare avanti in potestà concorrente da parte della Regione quindi presumibilmente nei primi dieci giorni di marzo la presenterò ai balneari che saranno gli artefici, insieme ai loro comuni, di un suo invio in Regione (servono 10 comuni o 5 mila firme). Questo è il dispositivo per la presentazione, poi la palla passa alla Regione, che visti anche gli ultimi Odg votati all’unanimità non avrà problemi ad approvarla”.
Una soluzione semplice: “A volte le soluzioni più facili sono a portata di mano e non si vogliono cogliere. Anche per l’Imu mi dicevano tutti che non si poteva fare ed è dal 2012 che a Pontinvrea non si paga. Anche l’Anci mi ha detto in tutti i modi che le unioni dei Comuni erano la panacea di tutti i mali e quindi io sarei dovuto essere commissariato. Salvo poi apprendere, dopo una lunga battaglia come ‘Associazione nazionale piccoli comuni d’Italia’, che il Governo rinvia tutto nel mille proroghe. A quel punto Anci è stata ‘folgorata sulla via di Damasco’ e oggi parla di unioni volontarie e convenzioni nei servizi. Se non alziamo la testa e non ci proviamo avremo solo dei rimpianti”.