Cairo. Qualcuno poco attento o esageratamente malizioso potrebbe scambiarle per rughe fin troppo pronunciate. In realtà quelle che solcano il viso dei modelli che si sono prestati (chi volontariamente, chi no) sono le antiche vie di Rocchetta di Cairo ritratte in vecchie mappe topografiche che Chiarlone e Debenedetti hanno recuperato e sovrapposto a fotografie moderne che nulla c’entrano con la geografia.
“Le tracce antiche delle passate configurazioni logistiche del nostro paese ci fanno ritenere che Rocchetta Cairo avesse una viabilità ed un sistema difensivo ben organizzato già nel settecento – spiega Bruno Chiarlone – Le sue quattro porte ricavate nelle mura di cinta, una per ogni punto cardinale, garantivano il passaggio controllato da Savona e da Acqui per i commerci, le comunicazioni postali e il trasporto delle persone, mentre le altre due, quella a monte e l’altra a valle, permettevano il transito delle merci a dorso di mulo provenienti dalla Riviera e dal Piemonte. Queste figurazioni topografiche impenetrabili erano disegnate nella testa dei pellegrini e dei viaggiatori che frequentavano il luogo, oltre che in quelle degli abitanti ed erano tutte collegate le une alle altre. Così come le immagini di Virginia Milici, artista veneta della ricerca tout-court, che proprio in questi giorni ci ha chiesto di farsi stampare una mappa topografica di Rocchetta sul volto e sul corpo”.
Non è stata la sola vittima: “La stessa cosa ho fatto per gli altri artisti come Cavellini, Joseph Beuys, Andy Warhol, Shozo Shimamoto e le ho affiancate in una pagina speciale galleria di immagini, in espansione, interconnesse”.
Il risultato è una grande mappa che ritrae l’antica cittadina: “A est di Rocchetta Cairo vi era un primordiale castellaro e a sud del borgo, in seguito era sorto un ‘castellaccio’, proprio nei pressi di San Rocco, per vigilare opportunamente sugli accessi al paese. L’antica via acciottolata che andava dalla porta superiore fino alla chiesa di Sant’Andrea era detta ‘strada Castellaro’, ancora nel censimento del 1858”.



