Politica

Rabbia tra i “cofferatiani”. Di Tullio: “Alcuni pronti a lasciare, no ad aperture al centro-destra”

di tullio

Savona. Tensione e rabbia e qualche punto fermo su cui basare gli eventuali accordi per le regionali. Ieri sera i “cofferatiani” (anche se a loro il soprannome non piace) di Savona si sono riuniti presso la sede del Pd per fare il punto della situazione a dieci giorni dalle consultazioni primarie che hanno sancito la vittoria di Raffaella Paita e soprattutto l’uscita dal partito di Sergio Cofferati.

Tra i presenti Francesco Lirosi, Elisa di Padova e il vice-sindaco di Savona Livio Di Tullio, che così descrive l’umore generale: “Nella riunione di ieri sera si respirava ancora un po’ di tensione e rabbia per i problemi che sono emersi alle primarie e che sono stati raccolti dalla commissione di garanzia della Regione. C’era un diffuso sentimento di offesa derivante dal fatto che lo sforzo e il lavoro di tanti (che hanno passato l’intera giornata al seggio e nei giorni precedenti si sono impegnati tanto per organizzare le consultazioni) siano stati deturpati dal comportamento di alcune persone”.

La riunione di ieri è stata anche l’occasione per capire da cosa ripartire. “L’uscita di Sergio Cofferati dal Pd dispiace – puntualizza Di Tullio – Questo ovviamente avrà delle conseguenze. Alcuni hanno annunciato che usciranno, altri che resteranno e sosteranno il Pd solo a patto che arrivino messaggi politici certi”.

Quali siano questi esponenti Pd pronti a stracciare la tessera non è dato saperlo (anche perché un annuncio fatto con rabbia non va mai interpretato come una certezza), ma invece quali siano questi “messaggi politici” è facile immaginarlo: “Principalmente, vogliamo che sia affermato in maniera chiara che non verrà fatta un’operazione di allargamento al centro-destra e che nella lista civica a sostegno del candidato presidente non siano presenti esponenti di centro-destra. Sono le condizioni minime per avere di nuovo un rapporto”.

Ora la palla passa in mano al segretario provinciale Fulvio Briano: “Nelle prossime riunioni Briano dovrà farsi interprete di questi aspetti, che sono problemi politici seri”.

Nel frattempo, parlare di possibili candidature per Raffaella Paita o a supporto di Cofferati (qualora dovesse davvero presentarsi con una lista svincolata dal Pd) è prematuro: “Non so se Sergio Cofferati andrà da solo – osserva Di Tullio – Ma spero che non accada. Ora nessuno vuole parlare di liste o di posti: il nostro sentimento di rabbia ci deve portare prima a fare alcune riflessioni di natura politica. Ieri qualcuno ha detto che non voterà (nemmeno Raffaella Paita) finché non ci sarà chiarezza su questi aspetti. Aspettiamo delle risposte certe”.