Quiliano. “Per la Gavarry è stata aperta la procedura di concordato preventivo che è cosa diversa dalla procedura concorsuale di fallimento, così come l’avvio della cassa integrazione straordinaria è stata fatta come tutela e garanzia per i lavoratori”. Così Ezio Sguerso, il liquidatore della Gavarry, lo storico saponificio albisolese, che da qualche anno si era trasferita a Valleggia, precisa in merito alla situazione dell’azienda.
E così ribatte alle organizzazioni sindacali di categoria. “Non è vero che non ci siamo impegnati per salvare l’azienda, infatti, al contrario di quanto riferito da qualche sindacalista, sono state valutate alcune soluzioni, portando avanti tutte le trattative possibili, che alla fine hanno dato esito negativo perché i proponenti si sono ritirati. Anzi, in realtà, l’unica vera proposta è stata avversata dal sindacato, impedendo una conclusione positiva. I fatti dimostrano che il nostro obiettivo era dare continuità all’attività produttiva”.
E quanto all’affitto del ramo d’azienda contestato dalle organizzazioni sindacali: “Non è stato affidato ma preso in affitto, quindi revocabile, al solo fine di mantenere a vantaggio di tutti i creditori il valore del marchio, in un momento in cui lo stabilimento non era in grado di proseguire l’attività commerciale per carenza di liquidità. Questo non ha certamente portato via eventuali acquirenti”.
“E’ giusto precisare che la società si è trovata di fronte ad una situazione difficile e sono state necessarie scelte gestionali, compiute mai a discapito dei dipendenti e dei lavoratori” conclude.