Finale, venerdì riapre l’Aurelia: c’è chi ride e c’è chi piange

scontrino a10

Finale Ligure. Notizia attesa da tempo e giunta finalmente oggi: la riapertura dell’Aurelia tra Finale e Varigotti è imminente. L’ultima “grande” ferita rimasta dopo l’alluvione del 15 novembre sta per rimarginarsi: da venerdì si tornerà a transitare sotto l’Hotel del Golfo a doppio senso.

Un annuncio che ha ovviamente portato sollievo a tutti gli abitanti del finalese, che da tempo erano costretti a fare autentici “giri dell’oca” per andare da un paese all’altro. Un traguardo che arriva ancora prima del previsto (si parlava del 23 dicembre), soprattutto grazie alla velocità con la quale sono stati condotti i lavori di ripristino.

Ma se da un lato non si può che prendere atto di una notizia indubbiamente positiva e rendere merito a chi ha saputo accelerare i tempi, dall’altro non tutti gioiscono. I pendolari, infatti, si trovano nella paradossale situazione di essere in parte “danneggiati” da tanta velocità. Il tutto a causa del sistema scelto per “rimborsare” loro l’autostrada: un miraggio che molti, ora, non potranno raggiungere.

Il ministero infatti ha stabilito lo scorso 6 dicembre una tariffa agevolata per coloro che, a causa della frana, avevano come unica alternativa la A10: un rimborso del 70% di quanto speso, per mezzo di 14 buoni-pedaggio a fronte di 20 scontrini attestanti il transito tra i caselli di Finale e Spotorno.

Una scelta che già aveva generato polemiche: i buoni avrebbero obbligato i pendolari a continuare ad usare l’autostrada anche ad Aurelia libera, per cui non avrebbero realmente contribuito a risarcire i pendolari dal danno. Il discorso, però, ora è “superato” dalla cruda realtà: dal giorno in cui le agevolazioni sono iniziate a quello della riapertura pochissimi (forse nessuno) saranno in grado di raggiungere il traguardo dei 20 scontrini.

Basta fare due conti: dal 6 al 19 dicembre escluso, i giorni lavorativi sono 8: il che significa, immaginando due scontrini al giorno (andata e ritorno), un totale di 16 scontrini. Per arrivare a 20, un pendolare ha solo due chance: o almeno per due giorni ha fatto due volte il tragitto casa-lavoro, oppure è andato a lavorare almeno due volte tra sabato, domenica o il giorno del’Immacolata.

Il rischio-beffa, per molti, è quindi dietro l’angolo. Ma per farsene una ragione basta vedere il bicchiere mezzo pieno: da venerdì si potrà tornare a transitare sull’Aurelia, e questo agevolerà tutti. Rimborsati e non.