Bergeggi. Il 2 maggio del 2013, dopo aver fatto un’inversione a “U” sull’Aurelia era stato fermato per un controllo da una pattuglia di carabinieri. Secondo i militari, il ragazzo alla guida dell’auto, M.S., un ventenne savonese, appariva nervoso e così la vettura era stata perquisita. Sul sedile posteriore erano stati trovati tre coltelli e, nonostante il giovane avesse spiegato che erano rimasti lì dal merendino del giorno precedente, per lui era scattata una denuncia per porto abusivo di armi.
Un’accusa che lo aveva portato anche a giudizio, ma questa mattina il processo si è concluso con una sentenza di assoluzione. In aula il ragazzo, che era difeso dall’avvocato Domenico Chirò, ha infatti ribadito che quei coltelli erano nella sua auto perché erano serviti durante il merendino del primo maggio, trascorso nella zona di Sant’Ermete. A proposito del nervosismo riscontrato dai militari, il legale ha precisato che il suo assistito (un incensurato) era preoccupato di essere sanzionato per la sua manovra.