Murialdo. “In quanto chiamato in causa dal meet-up Valbormida, sento la necessità di fare un pò di chiarezza perchè come sindaco mi sento infastidito dalle considerazioni fatte sulla gestione delle allerte, che considero quantomeno superficiali”.
Ezio Salvetto, sindaco di Murialdo, risponde così all’attacco del Movimento 5 Stelle sulla gestione delle emergenze in Valbormida. I grillini, nelle scorse ore, avevano puntato il dito contro la situazione creatasi durante le allerte meteo. “Un paio di settimane fa – ricordava il Meetup – in condizione di allerta meteo, con autostrada e il Cadibona chiusi, il Punto di Primo Intervento di Cairo ha dovuto sopperire alle funzioni di Pronto Soccorso vero e proprio essendo l’unica struttura sanitaria operativa e raggiungibile in valle in quel momento”.
Nel mirino anche i sindaci della zona, “sorteggiatori della chiusura delle scuole”. “Anzitutto – replica duramente Salvetto – ben vengano le allerte che ci permettono di conoscere in anticipo situazioni di potenziale pericolo e ci danno modo di assumere decisioni che permettano di evitarlo. Le suddette decisioni non le prendiamo sorteggiandole, ma valutando le situazioni comune per comune, supportati dai centri operativi e consultandoci fra sindaci sulla base delle peculiarità locali e dei rispettivi piani di protezione civile”.
“La collocazione delle scuole e delle infrastrutture e la loro posizione a rischio è diversa da un comune all’altro ed i provvedimenti che si adottano sono di necessità diversi, di volta in volta anche nello stesso comune. Quando è successo di dover chiudere al traffico tratti di viabilità, come ho dovuto fare io, l’ ho sempre fatto anzitutto in collaborazione con il 118, oltre che con le forze dell’ordine, TPL e tutti gli enti interessati”.
“Se gli Amici di Beppe Grillo – è il duro finale del sindaco di Murialdo – iniziassero a scendere dal loro pulpito digitale ed accettassero di contaminarsi con chi le cose le fa, invece di continuare a sfregare lo smartphone, conoscerebbero meglio le situazioni ed eviterebbero di diffondere notizie che rappresentano la realtà in modo parziale”.