Varazze. Uno scenario apocalittico dal quale, purtroppo, arrivano notizie decisamente poco confortanti. E’ la situazione della strada provinciale numero 57 che collega Varazze a Stella San Martino, interrotta da sabato sera all’altezza della frazione Casanova a causa di un vero e proprio “collasso” della sede stradale. Questa mattina è stato eseguito un sopralluogo da parte di tecnici ed amministrazione comunale al termine del quale è arrivata la doccia gelata: è impossibile che la provinciale venga riaperta in breve termine.
A confermarlo è la dottoressa Sira Cheli, geologo delle Provincia di Savona in servizio nell’ufficio piani di bacino, che spiega: “Adesso come adesso non è pensabile recuperare l’attuale tracciato: si dovranno fare degli interventi di regimazione, ma pensare di riaprirla ora è impossibile. Verrà realizzata una nuova viabilità giusto per poter consentire alle persone di accedere alle loro case”.
La nuova strada sfrutterà il vecchio percorso della strada per la Ramognina come spiega il geologo: “Sui tempi di riapertura credo possa rispondere il Comune unitamente alla Provincia, ma certamente sarà fatta una nuova strada dove passava la vecchia per la Ramognina che passa qui sopra. Per poter vedere di nuovo i mezzi circolare di qui serviranno quindi i tempi necessari a realizzare una seconda pista”.
L’impegno sarà ovviamente massimo, ma vista la situazione i tempi non potranno essere ridotti al minimo e quindi i disagi per i residenti della zona (già martoriata nella precedente alluvione) saranno pesanti. I dati tecnici che emergono dal sopralluogo parlano da soli: sulla sede stradale si sono formati quattro squarci, tre orizzontali e uno più lungo in verticale. “La strada si è spostata a sinistra di 30 centrimetri e in basso di oltre un metro: è impressionante. Credo che con una buona regimazione delle acque si possa evitare in futuro che la strada collassi come è accaduto nelle ultime ore”.
Se la situazione nel tratto di strada di Casanova dove si è registrato il collasso, fortunatamente i lavori eseguiti sulla provinciale 57 dopo la prima alluvione hanno retto: “Per quello che riguarda le problematiche a valle non si notano grandi criticità: l’intervento che era stato realizzato nel 2010 non ha subito problemi e non ci risulta ci siano ‘spinte’ a valle. Adesso è necessario fare un minimo di monitoraggio per capire quale intervento sia meglio realizzare” conclude il geologo della Provincia.