Tirreno Power, Pongiglione: “Aumento di CO2 causa dei disastri climatici, chi chiede la riapertura rifletta”

Totem Tirreno Power operazione trasparenza

Savona. Le cause del dissesto idrogeologico che sta tormentando tutta Italia e in modo particolarmente disastroso la Liguria? Due: La sconsiderata gestione del territorio e i cambiamenti climatici, provocati dall’emissione di CO2 nell’atmosfera. Questa la tesi di Daniela Pongiglione, consigliere comunale di Noi per Savona – Verdi, che ha colto l’ordine del giorno di ieri su Tirreno Power per affrontare il tema, purtroppo di grande attualità, dei disastri alluvionali che hanno messo in ginocchio la regione.

Un tema, sostiene Pongiglione, solo all’apparenza distante da quello della centrale vadese a carbone. Certo, la prima causa dei recenti disastri è da ricercarsi nella “sconsiderata gestione del territorio, con inesistenti cure di consolidamento delle colline e delle fasce e di pulitura dei fiumi, con scarsissima manutenzione delle zone interessate da esondazioni – accusa Pongiglione – ma anche con cementificazione selvaggia e con concessioni edilizie assurde e, soprattutto a livello governativo, con condoni generalizzati e (a detta del ministro Galletti) paragonabili a tentati omicidi”.

Però esiste una seconda causa, ed è qui che subentra il collegamento con Tirreno Power: “Si chiama cambiamento climatico. L’ONU, la settimana scorsa, ha denunciato l’irreversibilità della situazione. I Paesi europei consapevoli dell’urgenza di adottare soluzioni, hanno promosso un Patto Europeo dei Sindaci per contrastare il cambiamento climatico dovuto all’innalzamento della temperatura globale. L’impegno è di arrivare al 2020 con la riduzione del 20% delle immissioni di CO2 in atmosfera (nonché con l’aumento del 20% delle fonti energetiche alternative)”.

Un Patto a cui ha aderito anche il Comune di Savona. “Deve essere chiaro a tutti che, per contrastare questo cambiamento climatico in atto, si deve, con estrema urgenza, ridurre l’immissione in atmosfera di gas inquinanti, in particolare di CO2 – spiega Pongiglione – Che cosa dobbiamo perciò aggiungere alla vicenda dolorosa della Tirreno Power? Chi chiede che le prescrizioni del Ministero vengano mitigate e che sia nuovamente consentita la produzione ai gruppi a carbone (responsabili di tali immissioni di anidride carbonica), deve tenere ben presenti anche queste conseguenze gravissime sul clima mondiale”.