Savona. E’ durato quasi due ore e mezza l’interrogatorio del direttore generale di Tirreno Power, Massimiliano Salvi, sentito questa mattina in Procura a Savona come “persona informata sui fatti” nell’ambito dell’indagine che ha portato al sequestro dei gruppi a carbone nella centrale vadese.
Continua dunque la sfilata di nomi eccellenti nell’ufficio del procuratore capo Francantonio Granero: dopo il direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione Liguria Gabriella Minervini, il direttore della struttura complessa di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl 2 savonese Maria Paola Briata e i sindaci di Vado e Quiliano.
Oggi è toccato dunque a Salvi salire al sesto piano del palazzo di giustizia per essere ascoltato, a sua volta, come persona informata sui fatti.
Salvi infatti non è indagato, essendo diventato direttore generale pochi mesi fa. Proprio per questo è probabile che le domande di Granero si siano concentrate soprattutto sugli ultimi sviluppi ai tavoli romani, in particolare la richiesta della nuova Aia e i parametri imposti dal Parere Istruttorio.



