Sassello. Sono stati resi noti i risultati dell’Osservatorio sui media e contenuti digitali in riferimento al Progetto Samsung Smart Future che ha visto coinvolte diverse scuole liguri, tra cui l’Istituto Comprensivo statale di Sassello, dove gli alunni della seconda media hanno sperimentato il progetto Smart Future.
La classe è dotata di tablet per tutti gli alunni e di una E-Board grazie alla quale l’insegnante, attraverso una soluzione progettata da Samsung, può caricare i contenuti delle lezioni, condividerli con gli studenti, realizzare attività di gruppo, effettuare quiz e sondaggi per verificare la comprensione degli studenti. Il tutto garantendo all’insegnante monitoraggio e controllo delle attività, con la facoltà di bloccare alcune funzionalità dei tablet e addirittura di spegnere tutti i dispositivi in automatico.
Dall’indagine, secondo i docenti del campione, il tablet risulta utile per sostenere l’apprendimento di conoscenze e metodi spendibili nella didattica (18,42%), produrre strumenti e materiali in classe (11,62%), aumentare la motivazione degli studenti (10,53%), recuperare materiali/contenuti utili per l’attività didattica con gli alunni (7,24%), ricevere supporto nella progettazione del percorso (6,38%), confrontarsi e collaborare tra colleghi (5,92%).
“Abbiamo istituito l’Osservatorio per valorizzare al meglio l’intervento della tecnologia a scuola, obiettivo del progetto Smart Future” – spiega Pier Cesare Rivoltella, Ordinario di Didattica generale e Direttore del CREMIT – “Il rischio che si corre in questi casi è infatti quello di lasciare intatte pratiche didattiche tradizionali o, peggio, di risolvere quello che dovrebbe essere un’operazione didattica su un piano esclusivamente tecnologico”. Questa prima fase di monitoraggio ha previsto il coinvolgimento delle scuole, l’installazione dei dispositivi, una fase di training tecnico e una prima sperimentazione della tecnologia: quest’ultimo punto ha come metodologia di riferimento gli Episodi di Apprendimento Situato (Rivoltella, 2013) che nasce come sintesi della ricerca sul Mobile Learning, il framework Multiliteracy e la didattica laboratoriale.
“Partiamo da un presupposto: la fotografia che la ricerca ci restituisce dà un’immagine relativamente statica dell’uso della tecnologia a scuola” – afferma Carlo Barlocco, Deputy President di Samsung Electronics Italia – “Al momento, viene utilizzata principalmente per fruire materiali video o svolgere ricerche in tempi rapidi grazie ai motori di ricerca. Smart Future è qualcosa di più, aggiunge un passaggio, quello di contribuire a ripensare la didattica. Fare lezione col tablet significa sostituire la lezione frontale, condividere e lavorare in gruppo, scrivere, disegnare, creare collegamenti tra le diverse materie. Ed ecco perché parte fondamentale del progetto sarà la formazione dei docenti”.
La tecnologia non viene percepita come sostitutiva della didattica tradizionale, piuttosto aggiunge: viene infatti ritenuta un aspetto vicino e quotidiano per il 35,49% degli insegnanti che le attribuiscono il ruolo di aggregante per l’inclusione di studenti stranieri (60%) e diversamente abili (80%). Non solo: sul fronte studenti, gli insegnanti pensano che la tecnologia li renda maggiormente responsabili (46%) e possa incidere anche sul rendimento (46%) e l’aggregazione (58%). Il tablet, tuttavia, non è previsto per tutte le lezioni: il 50,33% pensa di utilizzarlo solo per alcune lezioni. E quanto tempo richiede preparare una lezione col tablet? Il rapporto è 1:1, un’ora di preparazione per un’ora di lezione, e dunque il carico di lavoro nelle aspettative degli insegnanti aumenterà molto per il 23%, lievemente per il 32% e resterà invariato per il restante 32%. “Questo dato è interessante” – prosegue Rivoltella – “poiché pone in evidenza come parlare di didattica digitale significhi anche – direi soprattutto – motivare e sostenere gli insegnanti le cui competenze si amplieranno”.
Positivi i riscontri anche da parte dei genitori: per il 53,68% il tablet può contribuire a fare squadra e sono fiduciosi – lo è il 23,44% – che, grazie all’utilizzo del tablet, i figli possano acquisire competenze diverse. Inoltre, per il 23,25% del campione, il tablet è in grado di produrre strumenti e materiali per una didattica innovativa, per il 14,93% aumenta il livello di motivazione e per l’11,72% aumenta l’attenzione in classe. D’altra parte, essere connessi è una condizione comune delle famiglie se si pensa che i genitori confermano la presenza di un PC fisso collegato a internet (65,8%), compensati dalla presenza di uno o più portatili per il 91% dei casi (oltre agli smartphone) e dunque “immaginare una scuola digitale” – conclude Barlocco – “è in linea con un mondo sempre più connesso come testimoniano docenti e genitori che utilizzano strumenti tecnologici ogni giorno. La scuola deve diventare parte di questo sistema”.