Savona. Dopo il salvataggio del commissariato di Alassio, ora è la volta della Polmare. La salvaguardia del presidio savonese della polizia marittima dai “tagli” del governo è stata al centro questa mattina di un incontro tra il SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) e Isomar, l’associazione delle agenzie marittime delle provincie di Savona e Imperia.
Al tavolo erano presenti i manager di Savona e di Vado e il segretario del Sap, Roberto Frumento. “Ho trovato degli interlocutori molto preparati ed interessati – spiega all’uscita dal vertice – Siamo riusciti a convergere su quello che è il vero problema che sta dietro la chiusura del presidio della polizia di frontiera e marittima: se sottraiamo questo presidio di sicurezza mettiamo a rischio l’economia del porto stesso”.
Questo perché avere un presidio locale garantisce, oltre a maggiore sicurezza, tempistiche ridotte, a tutto vantaggio della redditività dello scalo. “Secondo noi, oltre a perdere in sicurezza, il porto perderebbe in efficienza perché i controlli di polizia marittima sono particolari e sono in funzione dell’attività portuale stessa – spiega Frumento – La Polmare regolamenta l’entrata e l’uscita dei marittimi dalle navi, ma controlla anche tutti i visti. Senza il presidio si verrebbe a creare una falla nel sistema di controllo delle navi e delle merci che entrano ed escono dalla scalo savonese, e i tempi per queste operazioni si allungherebbero facendo perdere competitività al porto”.
“La disponibilità che ho trovato stamattina mi ha confortato – aggiunge il poliziotto – Ora ci impegniamo per mettere a punto un documento condiviso, ma vogliamo anche coinvolgere la politica savonese e le istituzioni per far arrivare poi al Ministero un grido d’allarme. Possiamo accettare anche che il presidio venga ridimensionato, ma non che venga cancellato”. L’obiettivo, quindi, sarebbe quello di proporre un accorpamento “parziale”, mantenendo il presidio operativo (che impegna al momento il 40% degli effettivi) e lasciando che il restante 60% (adibito per lo più a compiti amministrativi) venga inglobato in Questura.
Se sul fronte Polmare si continua a lavorare, restano da “salvare” ancora la polizia stradale di Finale Ligure e la polizia postale. “Noi ci crediamo fortemente – annuncia Frumento – perché la sicurezza non è un bene che si può bistrattare, ma è importante. La gente deve avere un riferimento, e la polizia di stato lo è per le persone”.