Regione. “Ho chiesto all’assessore Montaldo di sapere come fosse possibile che la dirigenza dell’azienda sanitaria savonese, con la supina accettazione dei sindacati, operasse a spregio delle normative nazioni previste dal Contratto di Lavoro e come fosse possibile che le liste di un concorso di infermieri bandito dalla Asl di Savona potesse comportare che questi operatori fossero chiamati a lavorare in altre province. In particolare mi riferisco a personale infermieristico dell’Asl 2 chiamato a Genova, lavoratori costretti quindi ad un pendolarismo ed a disagi quotidiani,e la cui decisione di mandarli a operare presso l’Asl genovese crea disservizi nel territorio savonese dove sono del tutto assenti proprio quelle figure professionali che sono state chiamate a operare nel capoluogo di regione”.
E’ stata discussa questa mattina in Consiglio regionale l’interrogazione del Capogruppo di Forza Italia Marco Melgrati sull’obbligo di reperibilità a carico degli infermieri dell’Asl 2 savonese. “Purtroppo – continua Melgrati – non ho ricevuto risposte esaustive neanche questa volta. Pensare che i sindacati convochino assemblee dei lavoratori, anche su temi fondamentali, durante il pieno del lavoro, significa non consentire a queste persone di operare e quindi obbligarli a venire meno al loro impegno nei confronti dei pazienti. Quanto avvenuto presso l’Asl di Savona mi porta a pensare che vi sia una stretta connivenza tra sindacati e dirigenza Asl perchè è impensabile che si facciano assemblee quando il personale non si può assentare dal proprio impiego. Il dubbio che sorge spontaneo e che si volessero far passare sottobanco alcune decisioni, in questo caso quelle relative alla organizzazione ed emanazione del Piano Aziendale sulla reperibilità obbligatoria, coinvolgendo meno persone possibili”.
“Rimango dell’idea, inoltre, che sia inaccettabile, e parlo di buon senso, pensare di trasferire personale qualificato, necessario, dal territorio di residenza e competenza su altre realtà, e mi riferisco a trasferimenti presso le strutture sanitarie genovesi di personale di Savona, lasciando di fatto scoperti o quasi interi servizi solo perchè in Liguria la politica sanitaria messa in atto da questa Giunta regionale è genovacentrica. Credo – conclude l’esponente di Forza Italia – che sia corretto cercare di rispondere in maniera adeguata alle esigenze di tutti i territori proprio perchè non ci possono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B. Tutti i cittadini che ugualmente pagano le tasse hanno diritto ad un servizio sanitario adeguato alle loro esigenze e necessità”.