Savona. Mobilitazione da parte dei lavoratori e dipendenti della Province liguri per le pesanti ricadute derivanti dai tagli previsti dalla legge di stabilità, con il rischio di dissesto finanziario a partire dal 2015. Questa mattina assemblea presso la Provincia savonese, con al centro la tutela del lavoro e l’erogazione dei servizi dell’ente provinciale ai cittadini. Ed in vista di domani, giornata nella quale si riunirà per la prima volta l’osservatorio regionale, scatta lo stato di agitazione.
Preoccupazione è stata espressa dalle organizzazioni sindacali di categoria, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl: “Il ddl di stabilità prevede il taglio di un ulteriore miliardo alle Province; a livello ligure si tratta di quasi 37 milioni in meno, senza i quali non si potrà continuare ad erogare servizi essenziali come la manutenzione di scuole o strade provinciali, per le quali, proprio in questi giorni difficili i colleghi addetti alla viabilità si sono impegnati senza risparmio”.
“La L.56 (Delrio) aveva indicato un percorso per la costituzione dei nuovi enti di area vasta (Città Metropolitana di Genova e Province di Imperia Savona e La Spezia) che rischia di arrestarsi per la mancanza di risorse e perché la politica a livello locale si è finora largamente disinteressata del problema, nonostante le costanti sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, che hanno avanzato una proposta organica di riordino, tanto a livello nazionale quanto a livello regionale, quasi un anno fa”.
“Riteniamo a questo punto imprescindibile rivolgere poche e chiare domande al sistema politico locale, a cominciare dalla Regione, per la sua essenziale funzione programmatoria, e perché si faccia carico di intervenire su Governo e Parlamento per garantire la compatibilità tra norme nazionali e sopravvivenza del sistema delle autonomie locali: le province esistenti hanno completato la mappatura delle risorse disponibili (finanziarie, umane, strumentali ed organizzative), prevista dal DPCM attuativo della L.56/2014 (Delrio)? Tali risorse – considerati anche gli ulteriori tagli previsti dal ddl stabilità – sono sufficienti a garantire il completo impiego di tutto il personale esistente (sia dipendente a tempo indeterminato, sia precario ed esternalizzato, essenziale per l’erogazione dei servizi)? Nel caso di manifesta insufficienza di risorse disponibili, come intende il sistema pubblico locale (Comuni, Ministeri ed Enti) farsi carico del problema?” si chiedono i sindacati.
“Porremo queste domande nella prossima riunione dell’osservatorio regionale sul riordino delle autonomie locali costituito dalla Regione Liguria, chiedendo di affrontare in tale sede anche le questioni: continuità delle funzioni delegate dalle Regioni alle Province; impulso ed orientamento unitario ai processi di associazionismo comunale; gestione unitaria dei processi di comandi e mobilità nei settori oggetto di riordino; prospettive di stabilizzazione dei lavoratori precari ed in appalto del sistema delle Autonomie Locali; modalità di integrazione col sistema regionale dei settori esclusi dal DPCM (politiche del lavoro, polizia locale)” concludono Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl.