Liguria. Il fenomeno del gioco d’azzardo in Liguria assume sempre più i ben delineati contorni dell’emergenza. E’ ancora presto per i dati definitivi di questo 2014 ancora in corso, ma, nel corso della presentazione della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” avvenuta questa mattina a Genova, l’allarme suona ben chiaro solamente leggendo i dati 2011-2013.
In soli due anni sono infatti aumentate del 47% le richieste di aiuto da parte dei giocatori d’azzardo. Nel 2011 le persone che richiesero sostegno ai servizi SERT dei dipartimenti di salute mentale e dipendenze, furono “solo” 116, per diventare lo scorso anno 347. Tra questi il 22% sono donne, con un’età media che va dai 40 ai 54 anni. Mentre su una situazione difficile si staglia sempre più imponente l’ombra silenziosa del gioco online, in aumento tra i nuovi utenti dei SERT fino ad arrivare al 53% del totale.
Da questi dati nasce appunto la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” che alla presentazione ha visto la presenza dell’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo e del coordinamento ligure della rete contro il gioco d’azzardo costituito da: Acli, Ada, Adusbef, Adoc, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos, Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, CGIL, CISL, CNCA, Conagga, Federserd, FICT, Fitel, Fondazione Pime, FP CGIL, Gruppo Abele, Intercear, Ital UIL, Lega Consumatori, Libera, Rete della conoscenza, Scuola delle buone pratiche/Lega autonomie/Terre di mezzo, Shaker-Pensieri senza dimora, Uil, Uil pensionati, Uisp.
“In due anni – ha spiegato l’assessore regionale alla salute Montaldo – è triplicato il numero delle persone dedite al gioco d’azzardo che si sono rivolte alle strutture pubbliche per essere aiutate. Purtroppo stimiamo che dietro al fenomeno conosciuto si annidi un’ampia fascia di persone sommerse che giocano ma di cui nessuno sa nulla”.
L’obiettivo della campagna “Mettiamoci in gioco” è proprio quello di far emergere il più possibile il problema e aiutare le persone a rivolgersi ai servizi. Partirà prossimamente un corso di formazione rivolto a tutti gli operatori cosiddetti di bassa soglia, coloro cioè che incontrano quotidianamente le persone che chiedono aiuto anche economico presso i patronati, le Acli, le fondazioni antiusura, Libera. Tutti questi addetti verranno sensibilizzati per riconoscere il problema e semmai indirizzare la persona ai Sert e alle strutture di competenza.
“L’obiettivo – ha aggiunto Montaldo – è quello di mettere in campo un coordinamento regionale con operatori pubblici e privati e fare in modo che vengano recuperate tutte quelle persone che mettono a rischio il proprio lavoro e la propria famiglia nell’illusione di fare il colpo della vita. Purtroppo vince sempre il banco e soprattutto la criminalità organizzata che è sempre dietro il gioco d’azzardo. Con il patto della salute che sigleremo entro fine anno ci proponiamo di inserire il contrasto al gioco d’azzardo all’interno dei livelli essenziali di assistenza e lo stato deve coerentemente lavorare per ridurre il gioco e rinunciare a entrate consistenti anche vietando la pubblicità, soprattutto per tutelare i minori”.