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Elettrificazione dei porti, Italia in ritardo. Valente (M5S): “Chiederemo 100 milioni nella Legge di Stabilità”

Infortunio mortale Porto Vado

Liguria terra di porti, ma anche in questo settore c’è chi si muove prima e meglio. Se infatti i porti del Nord Europa puntano molto sull’elettrificazione delle banchine, gli scali italiani sono ancora indietro. “Occorre – spiega il deputato ligure del M5S Simone Valente – dotarci di banchine elettrificate: le emissioni provocate dalle grandi navi che stazionano in porto sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico dei nostri scali”.

“In Italia – continua – si procede ancora a rilento e non esiste una programmazione nazionale. Per ora solo alcuni porti si stanno attrezzando in tal senso, ma per il resto manca una visione strategica ed un quadro di investimenti statali: siamo infatti contenti che Genova abbia intenzione di elettrificare le banchine di Voltri o che Civitavecchia sia il primo porto del Mediterraneo con questa infrastruttura. Al contempo però il porto di Savona dimostra la sua totale incapacità progettuale e strategica: pendono milioni di euro per una piattaforma prettamente inutile e per salvare la famiglia Orsero, quando con gli stessi soldi si possono effettuare interventi di elettrificazione delle banchine”.

Il Movimento 5 Stelle, perciò, “chiederà che nella Legge di Stabilità vengano stanziati 100 milioni l’anno per provvedere ad elettrificare i porti, dando priorità agli scali con maggior affluenza, grazie ad una progettazione basata su uno scambio intelligente di energie sostenibili. Non lo chiediamo solo noi del M5S, ma anche la Commissione Europea, con una raccomandazione del 2006, ha invitato gli Stati membri ad agire in tal senso. L’Italia come al solito si muove in ritardo e solo grazie ad iniziative autonome di singole realtà”.