Provincia. “Vaccarezza continuerà a fare politica. Non ho mai smesso di farla, la faccio laddove sono capace, in mezzo alla strada, tra la gente, alle riunioni con gli amministratori, nei mercati, rinunciando anche alle poltrone. A me hanno insegnato che qualche volta una pezza al c…è un indice di libertà: e io sono nato libero, e voglio continuare ad essere libero”. Così l’ex presidente della Provincia e ora anche ex consigliere provinciale Angelo Vaccarezza dopo le sue dimissioni di Palazzo Nervi e dai vertici di Ips.
E’ un Vaccarezza a tutto campo: dalle regionali, passando per l’arrivo in Provincia di un rappresentante albenganese, Eraldo Ciangherotti.
Proprio sulle regionali: “Io non mi candido da nessuna parte, né “non mi candido”… io faccio politica. Sto in mezzo alle persone, mi occupo di continuare a lavorare come ho sempre fatto: la mia prima campagna elettorale l’ho fatta a 14 anni, erano le prime europee del 1979. Da allora ho continuato a fare politica, attaccando manifesti sia quando ero candidato io che quando lo erano gli altri. Io lavoro per un progetto e per un’idea; poi se per questo progetto avrò il ruolo di attaccare i manifesti, guidare la macchina o fare il candidato non lo so. Una cosa è certa: nel centrodestra, rispetto al centrosinistra, chi farà il consigliere regionale lo decideranno gli elettori. Noi pensiamo ancora che la tessera elettorale conti più di una tessera di partito: se il mio partito alla fine deciderà di candidarmi mi candiderò, e se gli elettori decideranno di eleggermi farò il consigliere regionale. Diversamente avrò un altro ruolo. Continuerò a fare politica, perché credo che oggi la necessità sia fare resistenza e opporsi duramente al regime del Pd”.
Ma Vaccarezza parla anche delle primarie: “Più che il sottoscritto o altri la Paita il vero avversario ce l’ha già in casa sua. Il Pd non ha bisogno di avversari, è talmente un grande partito che pensa di chiudere tutto all’interno delle sue mura, di farsi le primarie e poi secondo loro potremmo anche non votare. Noi invece siamo convinti che c’è un secondo tempo, quello con gli elettori. Vedremo, è tutto un percorso da costruire. Io sono a disposizione per lavorare, decideremo con calma insieme con quelli che sono rimasti, visto che così tanti della mia parte politica sono già passati dall’altra parte, comprati per un prezzo basso. E se ti comprano per poco, poco vali… pensano di là di avere un futuro, ma secondo me le idee valgono di più”.
E su Ciangherotti: “Di questo sono molto contento. Devo dire che quando ho cominciato a valutare l’ipotesi delle dimissioni l’idea che fosse Eraldo a entrare in consiglio è una delle cose che mi ha fatto poi decidere di dimettermi realmente. Era un errore che in questa elezione Albenga non avesse un consigliere, Albenga ha bisogno di essere rappresentata da uno che rappresenta la parte giusta di quella città. Eraldo ha la fiducia degli albenganesi ed è un mio amico: ha accettato di stare in lista per questa campagna provinciale, l’ho ringraziato allora e oggi sono molto contento che lui oggi rappresenti il comprensorio ingauno nel nuovo consiglio provinciale”.
Dichiarazioni che lasciano intendere come il conflitto alle scorse elezioni comunali di Albenga (Vaccarezza voleva Schneck, Ciangherotti voleva Guarnieri) è ormai superato: “Ogni elezione è una storia a sé, come una partita di calcio. Le comunali di Albenga hanno una storia che bisogna rileggere tutta e rivedere tutti i passaggi che ci hanno portato poi a quelle decisioni. Ricordiamo che venivamo da un’amministrazione che si era mandata a casa da sola, e quindi aveva comunque aperto una ferita. Abbiamo lavorato per rimettere insieme i pezzi, ci siamo riusciti in parte. Oggi stiamo lavorando per l’Albenga di domani, con un punto di riferimento che è Eraldo Ciangherotti: il suo ingresso in Provincia è il primo passo per pensare di riavere domani il governo della città di Albenga” conclude Vaccarezza.