Provincia. “Preoccupazione per gli scenari che si affacciano all’orizzonte sul mantenimento di servizi essenziali soprattutto per il territorio dell’entroterra e comunque dei comuni di minore entità”. Così l’Anpci Liguria, per bocca del suo referente Matteo Camiciottoli, commenta l’assemblea dei sindaci che si è svolta questa mattina a Palazzo Nervi.
“Prima di tutto voglio portare la massima solidarietà come referente Ligure dell’ associazione Piccoli Comuni d’Italia a tutti i dipendenti delle provincie che vedono ancora una volta nella politica e nelle leggi fatte tanto per fare accendersi l’incertezza del loro posto di lavoro e quindi il futuro delle loro famiglie”.
“Dal punto di vista tecnico la relazione del presidente e dei consiglieri non fa una piega, hanno comunicato che i capitoli per servizi essenziali come manutenzione strade, scuole, sgombero neve sono vuoti. E ancora peggio che se un comune ha una frana, ho un altro evento calamitoso per il quale deve intervenire la Provincia l’unico modo per farlo è un accordo di programma dove il Comune anticipa i fondi per conto della Provincia” aggiunge ancora Camiciottoli.
“Tra i vari interventi tutti o quasi riempiti dall’avvicinarsi delle elezioni regionali, non si è chiarito come si è arrivati a tutto questo, indicando il vero responsabile della probabile distruzione dei servizi: il decreto Del Rio che spalleggiato dall’Anci sta mettendo in crisi tutto il paese violando palesemente la costituzione e precisamente l’articolo 5”.
“Nelle prossime ore verrà richiesto alla Regione in persona del presidente di predisporre che i fondi messi a disposizione delle Unioni pari a 1.100.000,00 euro vengano ritirati e distribuiti alle provincie per somma urgenza al mantenimento dei servizi essenziali (come la manutenzione degli edifici scolastici o il riscaldamento delle scuole) al cittadino ritenendo che se le unioni devono creare un risparmio non abbiano bisogno di nessun tipo di incentivo o sovvenzione almeno che non si voglia dare ai sindaci una mancetta per un disegno ben preciso che è quello della cancellazione delle realtà territoriali minori” conclude Camiciottoli (Anpci).