Liguria. Il Consiglio regionale ha respinto con 20 voti contrari (Centro sinistra e Saso capogruppo di Ncd) e 8 a favore la mozione (primi firmatari Francesco Bruzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo della Lega Nord Liguria-Padania) che impegna l’assemblea a sostenere presso il Governo la sospensione dell’operazione “Mare Nostrum”, a sollecitare le Prefetture liguri nel richiedere il consenso preventivo da parte dei sindaci nel caso di invio di immigrati in strutture site nel proprio Comune; a non concedere strutture di proprietà di Regione Liguria, o del settore regionale allargato, per l’ospitalità di immigrati in attesa dello status di rifugiato; a predisporre, entro trenta giorni dall’approvazione della presente mozione, un piano di controlli igienico-sanitari, da effettuarsi tramite le Asl e in accordo con la Prefettura territorialmente competente, presso le strutture pubbliche eventualmente adibite ad ospitare gli immigrati.
Nel documento si ricorda che da ottobre 2013, sono sbarcati in Italia oltre 117.000 profughi che il Ministero paga alle organizzazioni o ai privati albergatori che ospitano gli immigrati 35 euro (comprensa Iva e pocket money di 2,5 euro) al giorno per persona”, che l’accoglienza di 117.000 immigrati costa giornalmente oltre 4 milioni di euro, che diventano 1,494 miliardi in un anno. I firmatari della mozione ricordano anche i costi legati al pattugliamento dell’operazione “Mare Nostrum” (9,3 milioni al mese).
“Il Ministro dell’Interno, il 15 agosto, ha pubblicamente dichiarato la sua intenzione di chiudere, entro ottobre, l’operazione “Mare Nostrum” per far subentrare l’Unione Europea attraverso “Frontex” ma da Bruxelles è arrivata la risposta immediata che “Frontex” non ha i mezzi finanziari necessari per occuparsi degli immigrati che salpano dalle coste nordafricane verso l’Italia”. Nella mozione si ricorda, infine, che quasi l’80% dei profughi non riceve il diritto di asilo ed è considerato a tutti gli effetti clandestino e alcune strutture utilizzate per l’ospitalità degli immigrati, “sono state devastate dai profughi (Albergo Bonanza di Bianzano in provincia di Bergamo)”.
Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria –Padania) ha ribadito nel suo intervento che l’Unione Europea non si è fatta carico del problema dell’immigrazione in Italia mentre “a livello sanitario risulta che i controlli sanitari sono scarsi, uno dei problemi più allarmanti riguarda, per esempio, la scabia. Mi domando – ha aggiunto – se ci possiamo permettere i costi per mantenere queste persone mentre non abbiamo risorse per aiutare gli italiani che restano fuori dal mercato del lavoro o per i servizi sociali per i più deboli”.
Francesco Bruzzone(Lega Nord Liguria –Padania), dopo avere ricordato le politiche attuate dall’allora ministro Maroni per arginare l’immigrazione, ha sottolineato che quelli che un tempo erano chiamati clandestini ora vengono definiti profughi: “La sinistra, che un tempo sosteneva come noi che era giusto mandare via gli irregolari ora, per togliersi dall’imbarazzo, li chiama profughi. Così chi si schiera contro Mare Nostrum viene considerato un razzista”.
Franco Bonello (Pd) ha smentito che l’emergenza immigrazione crei problemi sanitari perché la situazione da questo punto di vista è sotto controllo e ha ricordato che le due ondate migratorie più recenti, quella legata alla “primavera araba” e quella attuale legata all’offensiva di Isis in medio Oriente, riguardano “centinaia di miglia di persone che fuggivano dalla repressione antirivoluzionaria in Libia e oggi fuggono dai luoghi di guerra. Non ritengo giusto speculare su questa paura per favorire un sentimento che vada contro l’accoglimento di queste persone”. Bonello ha poi ricordato che buona parte dei profughi abbandona l’Italia per raggiungere i propri connazionali in altri paesi europei e ha messo in guardia dall’usare questo argomento per scatenare una competizione con i lavoratori italiani oggi in difficoltà.
Marco Melgrati (FI) ha condiviso la mozione: “La Lega questa volta ha messo da parte atteggiamenti estremisti a cui eravamo abituati. Ricordo ai consiglieri di maggioranza – ha aggiunto – che la sospensione della operazione Mare Nostrum è una cosa che chiede anche il governo”. Ha poi criticato l’impiego di risorse per l’operazione Mare Nostrum da parte del Governo invece che impiegarle per l’emergenza occupazione in Italia.
Lorena Rambaudi, assessore alle Politiche sociali, terzo settore, cooperazione allo sviluppo, vista la discussione sostanzialmente pacata, ha auspicato che si potesse giungere ad un testo condiviso. Cosa che poi non si è verificata. Rambaudi ha poi sottolineato che alcune delle cose affermate nella mozione sono sbagliate: “Le presenze ammontano a 10.228 persone in strutture governative e 33 mila in strutture temporanee. I profughi sbarcati non sono 117 mila ma 52 mila. Queste persone non vanno ad accrescere il numero di extracomunitari presenti sul territorio perché la maggior parte di loro, dopo essere stati controllati e registrati, raggiungono altri paesi europei. Questa è la caratteristica dell’afflusso più recente. Quindi anche la cifra che viene spesa per l’accoglienza è molto inferiore a quella indicata nella mozione: non ammonta a un miliardo ma a 113 milioni e nella finanziaria del 2015 è indicata in 185 milioni. In Liguria abbiamo 700 profughi e, a differenza di quanto accade in altre regioni, non si utilizziamo alberghi per ospitarli”.
Secondo l’assessore con l’operazione Triton, che subentra a Mare Nostrum, l’Italia raggiunge un risultato importante: quello di coinvolgere finalmente l’Europa nel problema dei profughi. “In ogni caso Mare Nostrum ho svolto egregiamente il suo ruolo: quello di rendere evidente al mondo un fenomeno che esiste e che va affrontato dall’Unione Europea nel suo insieme”. L’Unione si prenderà carico di 3 milioni di euro al mese: un terzo della costo complessivo dell’operazione Mare Nostrum.
“In quanto ai profughi – ha aggiunto – non è vero che l’80% non riceve il diritto d’asilo: questa percentuale è del 40%. Nel caso di non accoglimento è possibile fare ricorso e restare nel paese fino alla conclusione del ricorso con un permesso umanitario a cui segue il rimpatrio assistito”.
Rambaudi ha dichiarato che buona parte delle richieste avanzate nella mozione sono già soddisfatte: la situazione in Liguria è monitorata, il rapporto con le prefetture è ottimo, che nessun sindaco ha sul suo territorio persone in accoglienza senza esserne informato e che in nessuna parte della regione si verificano problemi di ordine pubblico.
L’assessore ha sottolineato che la Regione Liguria non ha strutture o locali per la prima accoglienza e quindi non ne mette a disposizione così come non serve un nuovo piano di controllo perché, la situazione è ampiamente monitorata. Da questo punto di vista le richieste contenute nell’impegnativo sono già attuate in gran parte.