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Morte operaio, decesso per compressione toracica ipotesi più probabile: si attendono gli esami istologici

autopsia sala autopticaa

Vado L. Un ventaglio di ipotesi sulle cause della morte dell’operaio genovese Maurillo Orlandini, 41 anni, rimasto schiacciato da un bancale nel capannone refrigerante dell’Interporto di Vado Ligure. Oggi pomeriggio il medico legale Marco Canepa, su incarico del sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro, ha eseguito l’autopsia sulla salma del 41enne.

L’ipotesi più probabile è che Orlandini sia deceduto per la compressione del torace provocata dallo schiacciamento del bancale, che gli avrebbe impedito di respirare. Non sono stati trovati elementi o ferite che possano far pensare ad un decesso per i traumi o le lesioni dello schiacciamento di un bancale di circa 300 kg. Anzi l’uomo potrebbe aver tentato di allontanare il pesante bancale, prima di morire per asfissia.

Tuttavia questa rimane solo l’ipotesi più probabile in quanto saranno decisivi i riscontri medico legali sui prelievi istologici, che dovranno non solo confermare la prima ipotesi ma anche vagliare una possibile morte determinata dal freddo, che può essere almeno una concausa. Non solo i frammenti di organi prelevati dovranno stabilire se l’operaio genovese possa essere stato colpito da un malore mentre saliva per controllare l’etichetta del bancale di prodotti surgelati, senza la scala.

I risultati degli esami istologici saranno pronti tra circa un mese, con la Procura di Savona che tirerà le fila dell’inchiesta aperta sull’infortunio mortale che vede indagati i due titolari della società “Frigo Genova”, per la quale lavorava Orlandini, Massimo e Gloria Fossati. Al vaglio il rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza: il fascicolo rimane aperto per omicidio colposo.