Pietra Ligure. “Sicuramente c’è molto da fare: ad oggi abbiamo solo tre unioni di comuni in Liguria, e nessuna nel savonese”. A lanciare l’allarme è Michele Malfatti, coordinatore ligure della Consulta Anci dei Piccoli Comuni, a margine del convegno nazionale dell’Anci, questa mattina al Teatro Moretti di Pietra Ligure, alla presenza del prefetto e di tanti sindaci del territorio.
La nostra provincia è dunque al momento ben distante dall’ottemperare alla normativa che entrerà in vigore il 31 dicembre, e che prevede il conferimento di tutte le 11 funzioni fondamentali in forma associata per i comuni sotto i 5000 abitanti (limite che scende a 3000 per i comuni appartenuti a comunità montane). Non tutto, però, è perduto: “Confidiamo che da qui alla fine dell’anno una decina di unioni possano nascere in tutta la regione – rivela Malfatti – e che quindi quel famoso balzo in avanti che serve ai territori governati dai piccoli comuni, soprattutto nell’entroterra, non mancherà”.
Tutto in due mesi, dunque. Una scelta, quella di unirsi, che se a livello strettamente interessa solo i comuni più piccoli, a livello economico può risultare vincente anche per quelli maggiori. “Le risorse oggi a disposizione delle amministrazioni comunali sono sicuramente molto inferiori rispetto a qualche anno fa – spiega Malfatti – con una serie di aspettative che i cittadini hanno, a fronte dei servizi che il comune deve erogare, sempre più alta. A questa impasse non si può che rispondere mettendo insieme le forze”.
Il lavoro da fare è ancora molto, ma la strada è tracciata: e tra le realtà pronte ad unirsi c’è anche il territorio pietrese. “Il convegno deve far nascere nei nostri cittadini e negli amministratori il desiderio e la convinzione che l’unione dei comuni ormai sia un passaggio quasi obbligato – è il commento del sindaco di Pietra, Dario Valeriani – E’ la cosa migliore da fare, perché da soli è difficilissimo organizzarsi e portare avanti dei progetti: la crisi economica è così forte che dà difficoltà a tutti i comuni. Quindi mettersi insieme e fare sistema credo sia il modo migliore per ottenere qualcosa di più sostanziale”.
La delibera ancora non c’è, ma la speranza di Valeriani è che arrivi il prima possibile, e comunque entro il fatidico 31 dicembre. “Vorrei unire tutto ciò che è possibile unire”, spiega il primo cittadino. La sinergia con Borgio e Loano sta prendendo corpo, si è parlato della Valmaremola: “Perché no? Con la Valmaremola abbiamo già un ambito sociale che funziona benissimo da tanti anni, abbiamo insieme uno sportello unico. Però perché non unire anche tutto il resto del territorio, fare un’amministrazione unica di qualcosa di più importante che possa essere esteso anche al ponente? Vediamo, non metto limiti alla provvidenza”.
“Sono emerse note molto positive che confermano l’intenzione di molti sindaci liguri di lavorare per attuare le Unioni di Comuni – ha commentato Dimitri Tasso, coordinatore nazionale Anci Unione dei Comuni – È un lavoro duro e complesso ma che, se affrontato con impegno e determinazione, porterà grandi risultati”.
“Quello verso le Unioni di Comuni è un percorso sicuramente impegnativo ma appare oggi come una via imprescindibile per affrontare una situazione nella vita dei singoli Comuni sempre più difficile – ha spiegato Pierluigi Vinai, segretario generale di Anci Liguria – Oggi, diversamente da ieri, da soli non si va da nessuna parte. Anche per questo la nostra associazione si impegna da un lato, in modo capillare sul territorio, con iniziative di formazione e informazione al servizio degli amministratori e delle comunità locali, dall’altro chiedendo al Governo un nuovo strumento normativo che renda più semplice e ancora più vantaggioso ai Comuni associarsi, sempre nel pieno rispetto delle autonomie locali”.