Liguria. “La notizia della bocciatura del ricorso da parte della Corte dei Conti presentato dalla Giunta regionale relativamente alle criticità evidenziate sul Bilancio rappresenta un fatto molto grave che non può passare liscio ma rispetto al quale ci aspettiamo di capire cosa intenda fare Burlando”. Così dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia Matteo Rosso e Marco Melgrati che continuano:“non ci accontentiamo di posticce dichiarazioni a mezzo stampa dell’Assessore Rossetti, che lasciano il tempo che trovano, ma pretendiamo di capire quali ricadute avrà questa decisione sulle tasche dei liguri che sono vittime innocenti di una mala gestione, durata quasi 10 anni, e messa in pratica da Burlando e dalla sua Giunta”.
Aggiungono i due esponenti di Forza Italia: “quella della Corte dei Conti è una posizione che noi stessi più volte abbiamo denunciato: le modalità di finanza creativa che venivano messe in atto per gestire la Cosa Pubblica da parte di amministratori che non sono stati in grado di proporre delle ricette credibili per sanare i conti di un Bilancio, quello regionale, sono oramai evidentemente smascherate”.
“Si è fatto come la cicala e senza pensare al futuro ed alle conseguenze che alcune decisioni potevano avere sui liguri, Burlando ed la sua Giunta hanno agito con l’arroganza che da sempre contraddistingue chi utilizza il suo ruolo di amministratore non per garantire il bene generale delle persone”, concludono Matteo Rosso e Marco Melgrati.
“Questi quattro anni di gestione Burlando lasceranno una Regione Liguria carica di debiti e, tra pochi giorni, sommersa dalla “rumenta”: un vero e proprio fallimento su tutta la linea” dice Edoardo Rixi. “È evidente che – dice Rixi – la giunta Burlando non sappia più che pesci pigliare per nascondere il buco di bilancio: i rattoppi “cuciti” dall’assessore al Bilancio in questi anni non bastano più a tenere assieme la coperta logora. Non daremo il nostro voto in consiglio per approvare il pasticcio contabile, frutto di gravissimi errori che affondano le proprie radici già dall’inizio del mandato di questa giunta le rassicurazioni di Rossetti su come mettere le ulteriori pezze non fanno altro che aumentare le nostre preoccupazioni sulla reale tenuta finanziaria della nostra regione, evidentemente sull’orlo del fallimento. In ballo ci sono 130 milioni di buco di bilancio che la giunta Burlando continua a negare, rimandando il problema tra false rassicurazioni e fumosi annunci. Oltre a ostinarsi a dire che l’operazione di indebitamento di ARTE per circa 100 milioni poteva essere fatta, nonostante la Corte dei Conti l’abbia già chiaramente bocciata, l’assessore Rossetti vorrebbe farci credere che troverà circa 30 milioni per crediti inesigibili e accantonamenti, solo “facendo qualche economia” e non facendo “qualche opera”.
“Vista la sicurezza ostentata da Rossetti, chiederemo in commissione Bilancio un resoconto puntuale e preciso, voce per voce, su quali siano i tagli previsti dalla giunta. Purtroppo tutto ci lascia presagire che la giunta Burlando stia già preparando un finale già visto: tagli ai già pochi servizi e nuove tasse per i liguri. Questo film deve finire. Siamo ai titoli di coda: Burlando e la sua giunta devono andarsene a casa prima di lasciare altri scheletri nell’armadio a danno dei cittadini”.
Raffaella Della Bianca: “Come ho sempre sostenuto, l’ennesima bocciatura del bilancio di Regione Liguria da parte della Corte dei conti a sezioni unite di Roma, sancisce definitivamente il fallimento politico della gestione finanziaria della Giunta Burlando. Il presidente deve assumersi la responsabilità, nonostante sia in piena campagna elettorale, di come intende affrontare e rimediare a questo drammatico fallimento, senza rimandare alla prossima legislatura aumenti della pressione fiscale (Irpef e Irap) nei confronti dei cittadini e delle imprese”. La consigliera regionale Raffaella Della Bianca, dopo aver appreso la notizia che la sentenza della Corte dei conti a sezioni riunite di Roma ha bocciato in secondo grado, senza se e senza ma, il bilancio di Regione Liguria, sottolinea ancora una volta il fallimento della gestione finanziaria della Giunta Burlando.
“La responsabilità politica del dissesto della gestione finanziaria di Regione Liguria, come ho sempre sostenuto, è in capo al presidente – sostiene Della Bianca -. Burlando deve prendere atto del fallimento del suo governo regionale e affrontare con serietà la situazione dichiarando come si intende procedere in termini di bilancio”.
L’assessore Sergio Rossetti ha dichiarato, in queste ore, che il bilancio verrà portato molto presto all’approvazione del consiglio regionale: “Rossetti minimizza, ma ciò che è accaduto è un fatto gravissimo – continua Della Bianca -. Si doveva passare alla votazione del consuntivo 2013 e dell’assestamento del bilancio 2014 già a luglio scorso quando era stata inserita in calendario del consiglio, invece la Giunta decise di sospendere tale votazione perché certi di vincere il ricorso contro la Corte dei Conti. Quindi, dar poco peso alla situazione odierna non è coerente con i comportamenti assunti dalla Giunta e dalla maggioranza”.
Inoltre, la consigliera è in attesa, a giorni, della risposta da parte dell’Ispettorato della Ragioneria Generale dello Stato, in merito alla richiesta di conoscere se la vendita del patrimonio pubblico per coprire il disavanzo della sanità, facendo fare un mutuo all’Azienda regionale territoriale per l’edilizia (Arte), violi l’articolo 119 della Costituzione che vieta di fare debito per coprire debito.
La consigliera ricorda come la pressione fiscale in Liguria sia già a livelli massimi a partire dalle accise sul carburante fino alle addizionali regionali.
“Burlando e la sua giunta – accusa Della Bianca – devono dire chiaramente, anche se sono in piena campagna elettorale, cosa intendono fare affinché, dopo questo drammatico fallimento finanziario, non venga aumentata la pressione fiscale (Irpef e Irap) nei confronti dei cittadini e delle imprese, o se invece fiduciosi in un consenso elettorale, derivante anche dai tanti amministratori che pur provenendo da area politica diversa corrono ad accreditarsi verso la Paita e il Pd, rimanderanno la delicata questione alla prossima legislatura. Auspico che questo vasto accreditamento non scalfisca l’area popolare riformista che io rappresento, che si contrappone alla continuità del Pd”.