Regione. Del suo silenzio si erano accorti tutti, tanto che sui social non erano mancate le frecciate nei suoi confronti: “Non cinguetta più ora?”. L’assessore regionale Raffaella Paita in effetti ha preferito “sparire” per qualche giorno, ma ieri sera ha deciso di rompere il silenzio e spiegare il perché di questa scelta.
“Sono state e continuano ad essere giornate difficili. Ho preferito twittare un po’ meno e stare un po’ nei luoghi disastrati o al telefono con i sindaci e con le istituzioni impegnate a lottare contro il fango. Ora torno a scrivervi per raccontarvi i primi risultati di questo lavoro e per aggiornarvi sui prossimi passi” spiega Paita che poi passa subito ad elencare i “fatti”, ovvero quello di cui, in questi giorni di piena emergenza, si è occupata: “Questa mattina c’è stato l’incontro con Erasmo D’Angelis, il coordinatore della Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture. Con lui abbiamo raggiunto un accordo per mettere in sicurezza Genova. Grazie allo Sblocca Italia saranno stanziati 25 milioni, 18 per il Bisagno e 7 per il Chiaravagna. Entro la fine del 2014 arriveranno i 95 milioni necessari per concludere tutte le opere necessarie”.
L’assessore regionale annuncia poi che i lavori per mettere in sicurezza il Bisagno partiranno prima possibile: “E’ partita la lettera per l’Avvocatura dello Stato e la procura per chiedere il permesso a sbloccare l’appalto sul Bisagno, ora fermo per un ricorso al Tar. Dovremmo riuscire ad avere il via libera ai lavori per la messa in sicurezza del Bisagno nei prossimi giorni, dopo 30 mesi di stop”.
Paita annuncia anche che venerdì verrà chiesto lo stato di emergenza: “Sono in continuo contatto con i sindaci dei Comuni alluvionati perché facciano una prima stima dei danni subiti in modo da presentare già una quantificazione il più possibile verosimile al Governo. E sto facendo sopralluoghi, come sabato a Montoggio e Savignone, che con Genova sono i Comuni più colpiti, per offrire assistenza nella quantificazione dei danni e per la compilazione delle schede di somma urgenza. Presto andrò a Rossiglione e Campoligure che oggi, come mi riferiscono i due sindaci Katia Piccardo e Andrea Pastorino con i quali sono in contatto da stamani, hanno subito forti danni. Siamo a disposizione anche del Comune di Genova che ha le competenze tecniche necessarie per procedere in autonomia mentre i Comuni di minori dimensioni hanno bisogno anche di un supporto in tal senso”.
A proposito della gestione dell’emergenza nelle zone maggiormente devastate dal maltempo precisa: “Ora è operativo il team di funzionari del Dipartimento della Protezione civile che si sta occupando di coadiuvare le attività di risposta all’emergenza alluvione. La squadra è stata attivata su mia richiesta e si occuperà in particolare dell’integrazione delle colonne mobili provenienti da fuori regione. In seguito alla nostra richiesta, sono state attivate le colonne mobili regionali del Piemonte e dell’Emilia Romagna e tre colonne mobili di organizzazioni di volontariato di protezione civile di livello nazionale”.
Infine arrivano buone notizie per chi ha visto la propria attività distrutta dalla furia dell’acqua: “La Regione Liguria sta per predisporre un intervento straordinario a favore delle imprese colpite dall’alluvione. Le imprese colpite dovranno presentare il modello E sulla quantificazione del danno alla Camera di Commercio di Genova che fornirà, insieme alle associazioni di categoria, assistenza nella compilazione del modulo. Confermiamo già ora di poter rimborsare l’intero danno per gli importi sotto i 30.000 euro e una percentuale significativa del danno per importi superiori” aggiunge Raffaella Paita che, in conclusione, precisa: “Torno al lavoro. Continuerò ad aggiornarvi prossimamente”.