Liguria. “La tragedia che ha colpito Genova ha riaperto una ferita recente: quest’ultima alluvione suscita rabbia, sfiducia, frustrazione. Il solco che scava tra cittadinanza e politica, seppur comprensibile, spaventa e non può essere ignorato dagli amministratori e dal nostro partito”. I Giovani Democratici della Liguria commentano così i fatti relativi alla recente alluvione nel capoluogo della nostra regione.
“Crediamo sia giusto un percorso di riflessione e discussione autocritica che porti ad analizzare, se ci sono, le responsabilità e le mancanze e a risposte efficaci da restituire a chi ha perso tutto o chi semplicemente si chiede come sia stato possibile”, affermano.
“Vorremmo adesso un partito maturo che interrompa il percorso delle primarie per dimostrare di avere i piedi per terra, anzi, nel fango – dicono i Giovani Democratici – Non ci sembra il tempo dello scarica barile, le persone devono vedere nella politica e nelle istituzioni chi è eletto per decidere e assumersi responsabilità, anche nel fallimento e nella tragedia. Abbiamo da subito evitato le polemiche e, armati di pala, siamo scesi in strada a dare il nostro contributo, con umiltà e costernazione, senza bandiere e narcisismi”.
I giovani del Pd hanno intrapreso da tempo a livello nazionale una campagna per la messa in sicurezza del territorio. “Abbiamo elaborato una coraggiosa proposta di legge contro il consumo del suolo e a favore della riqualificazione del costruito – dichiarano – Potremmo prendercela con la burocrazia e le procedure ma il nodo rimane nel rivoluzionare l’approccio chiedendo prevenzione e investimenti e ponendo in Europa la necessità di scorporare le spese in questo senso dal calcolo del rapporto deficit/Pil”.
“Speriamo che a seguito di queste ultime alluvioni che hanno flagellato la Liguria non si perda più tempo”, concludono.