Albisola Superiore ricorda le vittime della tragedia di Lampedusa

strage lampedusa

Albisola Superiore. Domani venerdì 3 ottobre alle ore 18 sul lungomare, all’altezza della spiaggia libera attrezzata “La Marinella”, si terrà un momento per ricordare e commemorare le vittime della tragedia di Lampedusa e di tutte le tragedie del Mediterraneo.

“Vogliamo che il Mediterraneo sia un mare di accoglienza e pace, non di morte e disperazione”, spiegano in una nota congiunta il sindaco Franco Orsi e i presidenti di Arci Savona, Alessio Artico, e ArciMedia, Giovanni Durante.

“Ad un anno dalla strage di Lampedusa, in cui 368 persone persero la vita nel tentativo di raggiungere la ‘frontiera’ europea, servono scelte concrete perchè di frontiera non si debba più morire – prosegue la nota – Il 3 ottobre non deve essere solo un momento di ricordo e commemorazione. Le giornate della memoria si istituiscono in ricordo di un passato finito una volta per tutte mentre il ‘3 ottobre’ non ha mai avuto fine”.

Secondo Amnesty International1 sono più di 2500 le persone annegate nel Mediterraneo dal 1° gennaio al 15 settembre, circa il 2% di quelle che hanno intrapreso il viaggio, provenienti in gran parte da Paesi in cui sono in atto conflitti terribili che colpiscono soprattutto la popolazione civile e da Paesi in cui il rispetto dei più elementari diritti umani è quotidianamente negato.

“È necessario denunciare l’incapacità della politica europea di eliminare le cause che hanno provocato e continuano a provocare morti nel Mediterraneo, mettendo in campo una radicale riforma della legislazione su immigrazione e asilo, aprendo canali di accesso umanitari e realizzando un sistema di accoglienza unico con standard rispettosi della dignità dei rifugiati che vi vengono accolti – affermano Orsi, Artico e Durante – Le migliaia di morti nel Mediterraneo si rispettano continuando a svolgere un’attività di soccorso reale e non utilizzando risorse per operazioni che hanno unicamente il mandato di sorveglianza delle frontiere e non di salvataggio dei migranti”.