Alassio. L’autunno non ferma la battaglia del comitato che chiede sempre più a gran voce di trovare una soluzione alternativa a quella che viene definita la “grande muraglia alassina”, ovvero l’interminabile distesa di cabine che da levante a ponente dalla primavera al tardo autunno segnano il confine tra la spiaggia e la passeggiata.
“2 ottobre! muraglia ancora eretta, neanche un ombrellone! veramente chic!” questo il post sarcastico di questa mattina sul gruppo Facebook che conta oltre 2.200 fan, ma i post si susseguono con ritmo costante e sempre corredati di foto a documentare lo stato dell’arte come nel caso del 22 settembre: “Lunedì 22 settembre, ore 13. Passeggiata deserta, spiagge deserte, locali vuoti, cabine ancora tutte la, a testimoniare un sistema che dovrà cambiare, presto, molto presto. Questo e’ puro accanimento, e’ menefreghismo nei confronti di un intero paese che dovrebbe vivere quasi esclusivamente di turismo, e cosi’ secondo voi si fa turismo?”.
La “guerra” come è noto vede da una parte i gestori degli stabilimenti balneari e dall’altra principalmente ristoratori e gestori delle attività che si affacciano sulla passeggiata ma che per sei mesi l’anno si trovano davanti il “muro” che impedisce ai clienti di cenare, bere o semplicemente gustarsi un aperitivo ammirando il mare anziché il retro delle cabine.
Il sindaco, scrivono nella pagina, aveva promesso un incontro nel mese di settembre cosa che, a quanto risulta, non si è verificata.
Inascoltato anche l’appello datato 20 settembre rivolto al presidente della locale associazione dei balneari: “Adesso che i clienti stagionali sono tornati a Torino e Milano e hanno svuotato le cabine di salvagenti, asciugamani e altro che bisogno c’e’ di tenere le cabine montate se non per indispettire gli esercenti di ristoranti (nemici giurati!). In barba a tutti i turisti stranieri (in albergo e quindi senza necessità di cabina fissa) che frequentano Alassio ad ottobre e avrebbero piacere di passeggiare e cenare quadrando il mare. Presidente Schivo…Qualche speranza c’è?????”.
Intanto, la petizione ha superato quota mille firme, sottoscritta anche da moltissimi turisti che hanno anche lasciato un messaggio, come Lorenzo: “Perché è assurdo andare in una località di villeggiatura, sedersi in un bar, ristorante o semplice panchina a 20 metri dal mare e vedere solamente delle cabine”. Oppure Alberto: “E’ assurdo dover andare sul molo per poter vedere il mare”.
Sull’argomento era intervenuto anche il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e nell’ultimo periodo anche a Rapallo è sorto un gruppo che chiede di “abbattere” la locale muraglia di cabine: certo è che sarà complicato trovare una soluzione in grado di accontentare tutti. Impossibile sopraelevare la passeggiata come fatto a Pietra Ligure e Loano, arduo montare diversamente le cabine senza togliere spazio a sdraio, lettini e ombrelloni; complicato, infine, diminuire il numero di cabine per rendere più aperta la vista.






