Turista di Cremona in spiaggia col cane a Varigotti: “Nessun divieto, multato lo stesso”

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Varigotti. Va con il cane in una spiaggia libera in cui non sono esposti divieti, ma viene mandato via e multato su segnalazione dei residenti. E’ il racconto di un turista di Casalmorano, in provincia di Cremona, che con la propria famiglia (moglie, due bambini ed un cucciolo di labrador) ha scelto di trascorrere le sue vacanze in provincia di Savona: e che ora, infuriato, ha deciso di raccontare ai giornali e alle associazioni animaliste quando accaduto.

Maurizio Azzini, questo il nome del turista, in questi giorni alloggia a Ceriale. Ieri ha deciso con la propria famiglia di andare a vedere le spiagge di Varigotti: “Abbiamo notato due spiagge libere – scrive – la prima esponeva cartelli di divieto d’accesso per i cani, la seconda invece, in località Saraceni, non esponeva alcun divieto né un’ordinanza”. La famiglia entra e si sistema nell’ultima parte di spiaggia, “la piū disagiata, per rimanere distanti dai bagnanti e non provocare fastidi ad altre persone. Ed il cane era ovviamente al guinzaglio: azioni che ritengo doverose per quanti non amino la compagnia degli animali”.

Alle 16.30 la sorpresa. “Vengono da noi due vigili della polizia municipale, ci chiedono di seguirli – racconta – e dopo aver accertato l’identità di mia moglie ci informano che sono stati chiamati dalla centrale, per lamentele da parte di persone residenti (non bagnanti!) nelle vicinaze della spiaggia, che avevano notato il cane, quindi chiedevano alla polizia municipale di intervenire per farlo allontanare dalla spiaggia”.

Il turista cremonese, a quel punto, fa notare agli agenti l’assenza di cartelli di divieto od ordinanze specifiche, né sulla spiaggia né all’ingresso, dove, dice, campeggia una bacheca vuota. Invano: “Gli agenti mi informano che per legge basta esporre l’ordinanza che vieta l’accesso al cane nell’albo pretorio. Io ovviamente non sono dello stesso parere, anche perché credo sia illogico che ogni turista vada a vedere l’albo pretorio (anche se in Italia ci complichiamo la vita)”.

Nonostante le rimostranze, ai turisti viene comminata una multa di 150 euro; e dato che il cane deve andarsene, tutta la famiglia lo fa. “Come turista e cittadino sono amareggiato e stupefatto – scrive Azzini nella sua lettera – nemmeno chi deve far rispettare la legge la conosce, infatti gli agenti ci hanno risposto che se avevamo ragione avremmo vinto il ricorso. Peccato che costi tempo e denaro. Allora io vorrei aggiungere: e se avessero verificato subito se avevo ragione?”.

E così il turista cremonese, armatosi di pc e tastiera, ha scritto la sua storia ai giornali, all’Enpa, al servizio segnalazione reati di Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) ed alla Lega del Cane. “L’ho fatto per tutelare i cittadini – conclude – anche turisti come me o turisti stranieri, e per sollecitare la pubblica amministrazione, e gli organi di polizia, a conoscere le leggi e a rispettarle prima di sanzionare noi cittadini e turisti. Certo ora farò ricorso, ma dovrò perdere tempo e denaro, quando bastava che gli agenti verificassero quanto da me sostenuto e avremmo evitato qualsiasi disagio per tutti”.