Savona. “La stagione estiva ormai quasi alle spalle non è stata delle migliori sia dal punto di vista meteorologico che in termini occupazionali. I timidi segnali di ripresa di inizio anno non sono stati confermati nel periodo da giugno ad agosto, in cui le temperature estive avrebbero dovuto portare ad un aumento dei flussi turistici sia italiani che stranieri e all’incremento dell’occupazione”. Lo afferma Cristiano Ghiglia della Filcams Cgil.
“Il turismo è in calo in maniera diversificata tra le zone della nostra provincia mentre è stabile quello di provenienza straniera- prosegue il sindacalista – A risentirne è principalmente l’occupazione, già fortemente influenzata dalla forte stagionalità che caratterizza il viaggiare italiano, concentrato prevalentemente nel periodo estivo”.
I dati segnalano un trend negativo e una diminuzione importante in un periodo in cui si aspettava una ripresa. “Quello che più preoccupa è il costante aumento del ricorso a tipologie contrattuali flessibili e precarie che spesso rispecchiano solo le esigenze del datore di lavoro, costringendo il lavoratore ad accettare ogni condizione pur di lavorare”, afferma Ghiglia. “Camerieri, cuochi, addetti delle pulizie, figure professionali in crescita ma solo con contratti a tempo determinato, apprendistato e collaborazioni. I contratti a tempo indeterminato sono poco più del 10% del totale”.
“Inutile nascondersi dietro il maltempo – dice Ghiglia – L’industria turistica savonese ancora non è pronta e ben organizzata ad ogni eventualità, dalle località turistiche marittime ai piccoli e grandi borghi d’arte. Sono ancora troppi i limiti del sistema e pochi gli investimenti su un settore così potenzialmente strategico”.
Mancanza di infrastrutture, di programmazione e investimenti economici, in sostanza di una strategia di governance del settore. “Dobbiamo ricordarci però – conclude il segretario Filcams – che il turismo e il terziario sono comparti fondamentali per il tessuto economico della nostra provincia, complementari e non alternativi ad un tessuto industriale, logistico e portuale forte. Riaffermare le politiche del lavoro partendo anche dal comparto turistico locale crediamo diventi utile sia per rilanciare i consumi e migliorare la capacità di spesa delle famiglie sia per far tornare a crescere l’economia del territorio individuando una vera prospettiva nuova di sviluppo del settore non più rinviabile”.