Spiagge, agosto disastro: in Liguria presenze in calo del 20%, peggio solo il Friuli

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Liguria. Un secondo posto impietoso. O, a guardarlo dalla parte giusta, un penultimo posto. E’ quello che la Liguria occupa nella statistica stilata dal Sindacato Italiano Balneari in merito alle presenze negli stabilimenti nel mese di agosto. Il dato rilevato è desolante: -20% rispetto allo scorso anno.

Una percentuale che rende la Liguria la seconda peggior regione d’Italia a pari merito con il Veneto. Peggio ha fatto solo il Friuli, con un disastroso -35%. Con buona pace di chi sperava in agosto per risollevare un’estate che, dopo il maltempo di giugno e luglio e il conseguente calo di turisti, era già fallimentare.

“Una stagione negativa non solo a causa della crisi economica, ma soprattutto delle avverse condizioni meteorologiche” – dichiara senza mezzi termini Riccardo Borgo, Presidente del Sib – Spiagge così deserte non si vedevano da anni”. E a farne le spese sono anche i lavoratori stagionali (-50.000 in Italia), i consumi di bar e ristoranti, l’’economia turistica in generale”.

Segno più solo in Puglia, Sardegna e Sicilia (+10%). “Hanno ‘goduto’ di un maggior numero di giornate di sole – è la spiegazione di Borgo – nelle altre pioggia, temperature inferiori alla media e addirittura trombe d’’aria non solo hanno consigliato ai turisti di rimanere lontani dalla spiaggia, ma soprattutto hanno causato gravi danni alle strutture balneari: tetti scoperchiati, lettini distrutti, ombrelloni e tende da riparare””.

E così, per molti operatori, l’unica strada per tentare di chiudere il bilancio con un passivo non eccessivo è svendere. “Per il mese di settembre le tariffe dei servizi di spiaggia sono in saldo – spiega il presidente del sindacato – gli sconti per lettini ed ombrelloni superano anche il 50%. Ma la stagione estiva è irrimediabilmente compromessa: anche se andasse benissimo non compenserà mai il cattivo andamento dei tre mesi precedenti”.

““Molti imprenditori balneari sono in ginocchio, in modo particolare nelle zone più colpite dal maltempo – prosegue Borgo -– pertanto stiamo mettendo a punto le richieste da presentare sia alle amministrazioni locali che all’Agenzia delle Entrate: sospensione per un anno del pagamento dell’’imposta regionale, riduzione della Tari e un maggiore riconoscimento negli studi di settore delle situazioni climatiche sfavorevoli”.

Resta comunque da capire se il dato ligure sia dovuto solo alla pioggia: la perdita degli stabilimenti balneari nostrani è superiore a quella di altre regioni colpite anch’esse dal maltempo, come ad esempio le Marche (patria di Rimini e Riccione) che tengono botta con un -5%. Un confronto che fa inture come il sole, da solo, non possa essere l’unico ingrediente di una ricetta di successo.