Savona. “Il Vescovo di Savona, Vittorio Lupi, indossa (ancora) i panni dell’omertoso protettore del carnefice, nella sua replica a don Lupino. Un atteggiamento non nuovo ma non per questo meno vergogno ed indegno che dimostra, tra l’altro, in modo inequivocabile la fondatezza di quanto pronunciato dal don Lupino”. Non si è fatta attendere la risposta alla Curia savonese della Casa della Legalità che ha parlato dei funerali di Luisa Bonello e della dura omelia di don Lupino contro la pedofilia e l’omertà della Diocesi savonese.
“Mente sapendo di mentire Lupi quando afferma che non hanno avuto segnalazioni o informazioni, visto che i fatti raccontano che gli armadi diocesani erano pieni di prove degli abusi sessuali a danno dei minori ed anche dei tentativi perpetuati per nascondere gli abusi sessuali commessi dai preti di quella Diocesi ed anche di altri preti pedofili che lì sono stati nascosti e protetti, come nel caso di Yousuf Dominic” precisa la Casa della Legalità.
“Ha cercato di sotterrare le responsabilità gravissime della Diocesi savonese, dei suoi Vescovi, tra cui il suo potente predecessore Mons. Domenico Calcagno. Quelle carte, quegli elementi, quei fatti ben a conoscenza della Diocesi che inchiodano all’angolo della responsabilità omissiva (vera e propria, di fatto, azione di favoreggiamento della pedofilia) i vertici di quella Diocesi (e non solo) sono però venute a galla, grazie alla memoria delle vittime e di chi, nell’ambito della Procura ed anche dall’interno del mondo cattolico (come don Rebagliati e Luisa Bonello), ha voluto perseguire la ricerca della verità”.
“Il Vescovo Lupi risulta poi essere l’esecutore della vendetta più spietata e fredda verso le vittime dei pedofili e di coloro che cercavano di squarciare la cappa omertosa che li proteggeva, (come dimostrano anche le minacce a don Rebagliati, l’ex Economo “reo” di aver raccontato tutto ciò che sapeva sulle indecenze della Diocesi alla Procura), il trattamento riservato a Francesco Zanardi ed in ultimo l’accanimento contro Luisa Bonello”.
“Se sono tanti che, a Savona, devono provare vergogna ed il peso delle colpe per l’accaduto (per responsabilità diretta o indiretta, compresa la politica silente) uno di costoro è proprio Vittorio Lupi” conclude la Casa della Legalità.