Cronaca

La sua “latitanza” negli Emirati è nota, ma il giudice deve sospendere il processo per “verificare la sua irreperibilità”: lo strano caso di Andrea Nucera

andrea nucera

Savona. Si arrichisce di un nuovo singolare capitolo la vicenda che ruota intorno ai guai giudiziari di Andrea Nucera, l’imprenditore cerialese che guidava le società del Gruppo Geo, ora al centro di un procedimento per bancarotta fraudolenta. Questa mattina infatti uno dei processi che lo vede a giudizio in tribunale a Savona è stato rinviato per “verificare l’effettiva irreperibilità” dell’imputato.

Fin qui nulla di strano visto che si tratta di una procedura prevista dal codice che il giudice, giustamente, si è limitato ad applicare. Sulla base dell’ultima riforma penale infatti non esistono più i processi in contumacia, ossia nei confronti di imputati latitanti, che risultano irreperibili e che quindi non sono a conoscenza dell’esistenza di un procedimento in corso a loro carico. Prima di proseguire con il dibattimento occorre quindi verificare lo stato di effettiva irreperibilità della persona finita a giudizio. Ed è esattamente quello che è accaduto in tribunale dove il giudice Francesco Giannone ha dato mandato all’Interpol di verificare la condizione di Nucera. Una richiesta che dal punto di vista giuridico non fa una piega, ma, alla luce della ormai stranota vicenda giudiziaria nella quale è coinvolto l’imprenditore cerialese, lascia quantomeno perplessi.

La latitanza di Nucera infatti si potrebbe definire anomala visto che è ben nota la località dove si è “trasferito”. Nel dicembre 2012 infatti gli Emirati Arabi avevano negato l’estradizione in Italia di Andrea Nucera nei confronti del quale era stato emesso un mandato di cattura internazionale per le accuse di bancarotta fraudolenta per il crac delle società del Gruppo Geo. L’arresto dell’ex re del mattone savonese da parte dell’Interpol non si era quindi concretizzato e per le autorità di Abu Dhabi era rimasto un libero cittadino. Una condizione che ha permesso a Nucera di avviare nuovi business negli Emirati come il ristorante “Italianissimo” (che risulta intestato alla sua compagna), un locale aperto all’interno di un centro commerciale che, oltre alla degustazione di piatti della tradizione ligure e del Belpaese, ha anche una boutique del “made in Italy” annessa.

E che Nucera sia rintracciabile tra Abu Dhabi e Dubai è dimostrato anche da alcune recensioni del ristorante in questione che si possono trovare su “Tripadvisor” nelle quali i clienti si dicono entusiasti “dell’accoglienza di Andrea” oppure suggeriscono di “farsi consigliare da C. e Andrea, gentili e coinvolgenti”. Se perfino in Rete, usando un banale motore di ricerca, è possibile trovare “tracce” della presenza di Nucera negli Emirati Arabi, il fatto che un giudice sia costretto a rinviare un processo per consentire di verificare la sua effettiva irreperibilità rischia di apparire come una beffa per chi crede ancora nella giustizia.

Invece per decidere se sospendere il procedimento per irreperibilità dell’imputato (come previsto dalle nuove norme) o proseguire con il dibattimento sarà necessario scomodare l’Interpol che dovrà verificare se Andrea Nucera è o meno in grado di ricevere una notifica che lo informi di essere a giudizio nel tribunale di Savona.