Abrogazione Province, l’assessore Paita: “Regione più forte e maggiore associazionismo tra i comuni”

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Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria-Padania), con un’interrogazione sottoscritta anche dagli altri componenti del gruppo, Maurizio Torterolo e Edoardo Rixi, ha ricordato che le recenti decisioni della Corte Costituzionale hanno abrogato il decreto per la soppressione delle Province. Il consigliere ha chiesto alla giunta come la Regione intenda affrontare le conseguenze della recente sentenza della Corte Costituzionale e garantire ai cittadini il mantenimento dei servizi di competenza provinciale.

Bruzzone ha stigmatizzato l’assenza di risorse per le Province, “che impedisce a questi enti di svolgere i propri compiti” e ha definito una “vergogna” le Province commissariate “dove i commissari hanno un ruolo che non gli compete ma gli è stato imposto e hanno dovuto assumere scelte importanti che non gli competono”.

Per la giunta ha risposto l’assessore alle Infrastrutture Paita che ha premesso di parlare soprattutto in rapporto ai compiti della Regione. “Credo che in futuro il suo ruolo cambierà: l’ente che ora ha solo compiti di programmazione, diventerà anche amministratore di servizi subentrando almeno in parte alle Province. Nel contempo crescerà l’associazionismo dei comuni, un fenomeno che già si sta verificando”. Secondo l’assessore Paita in Liguria circa 100 Comuni si stanno consorziando.

In Liguria abbiamo diversi comuni grandi che possono gestire autonomamente i servizi e molti altri assai piccoli, mentre manca un livello intermedio che viene a crearsi grazie all’associazionismo. Paita ha aggiunto: “Bruzzone pone un problema concreto: il governo deve chiarire con quali risorse possiamo intervenire. Condivido, quindi, le preoccupazioni sia per le prospettive occupazionali, sia per lo spaesamento delle persone che non sanno quale sarà il loro futuro. Noi abbiamo un modello di Regione in testa – ha concluso – ma questo indirizzo deve essere supportato da adeguati finanziamenti che rispondano alle future esigenze funzionali”.

Bruzzone si è dichiarato soddisfatto di alcuni passaggi, ma ha replicato: “Dalle parole dell’assessore sembra che le Province non esistano più invece ci sono ancora”. Bruzzone ha criticato pesantemente il nuovo sistema di elezione “che non prevede la partecipazione diretta del popolo. I membri dei Consigli provinciali saranno dei politici nominati da altri politici”.

Una logica che – secondo Bruzzone – favorirà il centro sinistra: “Oggi la Lombardia ha 3 province governate dal centro sinistra e 9 di centrodestra. Con il nuovo sistema elettorale indiretto per magia ci saranno 12 province tutte di centrosinistra”.

Bruzzone ha usato parole forti per definire questo sistema elettorale. “Mi rendo conto che la Lega è la sola voce contro, ma potete scommettere che useremo ogni tipo di palcoscenico per dire che non è vero che le Province non ci saranno più e per denunciare che i cittadini non potranno più votare gli amministratori”.