Liguria. Altro che latin lover ed eredi-ambasciatori del fascino latino. Le ragazze bocciano i loro coetanei in “abbordaggio”. Secondo quasi 7 giovani su 10 (66%) è tramontata l’era del latin lover. I motivi? Comportamenti infantili (33%), il costruirsi un personaggio raccontando un sacco di bugie (31%) ed eccesso di confidenza (20%) sono le cause che portano le ragazze a diffidare dal classico “abbordatore da spiaggia”. Gli errori più comuni? Impostare la discussione su discorsi troppo complicati o noiosi (34%), non accorgersi che la propria “preda” sia già impegnata (25%), proporre di andare a prendere un gelato e dimenticare di offrire (24%).
È quanto emerge da uno studio promosso da Maxibon Motta in occasione della webseries “The Pool” (http://www.youtube.com/watch?v=wt-ia6TBwkE) con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) condotto su circa 350 tra ragazze e ragazzi liguri di età compresa tra i 18 ed i 30 anni attraverso un monitoraggio on line sui principali social network – Facebook, Twitter e You Tube – blog, community e forum, per verificare quali sono i comportamenti dei molisani in spiaggia.
Arriva l’estate. A cosa pensano i ragazzi liguri appena arriva la bella stagione? Se staccare dalla routine quotidiana (78%) e andare al mare (75%) sono i primi pensieri che vengono in mente, subito dopo troviamo fare nuove conoscenze (65%) e “abbordare” ragazze non accompagnate (63%). L’estate, quindi, si conferma la stagione della conquista per i maschi molisani. Quali sono le tecniche d’abbordaggio più usate? La maggioranza (52%) ritiene che il modo migliore sia andare a conoscere gruppi di due, massimo tre donne. Altri evitano strategicamente le classiche donne “belle e impossibili” (36%) o i gruppi in cui ci sono anche gli uomini (32%).
Come inizia il primo approccio? La maggioranza (46%) agisce istintivamente, cercando subito di scambiare qualche parola con la propria “preda” senza particolari strategie. Altri (30%) puntano tutto sull’impatto fisico, catturando l’attenzione delle single curando il proprio corpo e con ammiccanti giochi di sguardi e sorrisi. I più giudiziosi (21%) preferiscono attrarre con discrezione, aspettando la prima mossa da parte del gentil sesso, spingendosi all’approccio solo in un secondo momento. Di cosa parlano? Uno su 3 (30%) cerca di capire subito gli interessi in comune. Altri (34%) propongono subito argomenti impegnativi e usano come esca la cultura, magari presentandosi in spiaggia con un libro “che fa molto intellettuale”. Alcuni (23%) dopo essersi presentati propongono un gioco da spiaggia come i racchettoni, mentre solo il 13% non attua nessuna particolare azione e punta sulla propria personalità, senza essere troppo strategici o machiavellici.
Quali sono le cosiddette “gaffes da spiaggia” più comuni? La più classica (34%) è quella di fingersi falso intellettuale: dire di aver letto ed avere in casa una libreria con tutti i capolavori della letteratura classica e poi non sapere chi è l’autore di “Guerra e Pace” vuole dire che in realtà di letteratura si conosce ben poco. Altro errore clamoroso è quello di non accorgersi che la ragazza alla quale si sta puntando sia già impegnata (25%). Un vero e proprio guaio, soprattutto se il suo compagno è presente a pochi metri da lei e ha avuto modo di vedere tutta la situazione. Altra notevole gaffe è quella di invitare una ragazza a prendere un gelato al chiosco vicino alla spiaggia e dimenticare di offrire (24%); le giovani tengono molto al galateo e ai piccoli gesti di gentilezza, soprattutto all’inizio. Ma ci sono gaffes che non sempre dipendono direttamente dall’ “abbordatore”; secondo una ragazza su 3 (30%), infatti, spesso è la “spalla”, ovvero l’amico di chi ci prova a far crollare ogni ambizione di conquista, a causa spesso della sua goffaggine e dell’incapacità di “reggere il gioco” all’amico.