Albenga. Lo scorso 30 luglio in tre, Monika Immordino, 27 anni, Stefano Sittà, di 30, e Mauro Conte, di 32, erano finiti in manette per aver rapinato una ragazza alla fermata del bus di Campochiesa, minacciandola con un cacciavite. Per tutti l’arresto era stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari dopo l’interrogatorio.
Questa mattina due dei protagonisti di quella vicenda, Immordino e Sittà, erano in tribunale per essere processati per direttissima. Soltanto il giovane però era a giudizio per il procedimento relativo alla rapina di Campochiesa. La donna infatti si è ritrovata davanti al giudice (casualmente nello stesso giorno in cui era stato fissato il processo all’amico) per essere evasa dagli arresti domiciliari che le erano stati concessi dopo un periodo in carcere. Ieri, trovandola in giro anziché a casa, i carabinieri ingauni l’hanno infatti arrestata ancora.
In aula, davanti al Collegio, Sittà (difeso dall’avvocato Marco Fazio) ha chiesto ed ottenuto di patteggiare un anno e dieci mesi di reclusione e 700 euro di multa per la rapina. Richiesta analoga, nelle scorse settimane, era stata presentata da Immordino e Conte che però dovrebbero patteggiare davanti al gip (l’istanza deve ancora essere accolta). In attesa di definire la posizione in merito alla rapina, la ventisettenne (assistita dall’avvocato Emiliano Berruti) questa mattina ha patteggiato per l’evasione un anno e due mesi di reclusione, senza sospensione condizionale. Per lei il giudice ha anche disposto la misura cautelare in carcere.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 30 luglio scorso i tre erano arrivati a bordo di una Renault Clio grigia vicino alla fermata dell’autobus di Campochiesa e, avendo, notato una ragazza in attesa si erano fermati. A quel punto dalla vettura era scesa Monika Immordino che si era avvicinata alla vittima e, minacciandola con un cacciavite, si era fatta consegnare la borsa, contenente 10 euro e il telefono cellulare.
La donna poi era risalita sulla vettura ed era fuggita insieme ai due giovani. Immediata era partita la richiesta di aiuto da parte della ragazza rapinata che aveva fornito una descrizione dei banditi. I tre, che erano anche stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza del Comune, erano stati protagonisti di una fuga durata solo mezzora: i carabinieri avevano intercettato la Clio sul lungo Centa Alighieri, davanti alle scuole Paccini. Per i tre, che si erano già disfatti della refurtiva, erano scattate le manette con l’accusa di rapina aggravata in concorso.