Tovo San Giacomo. I gruppi consiliari di minoranza “Uniti per Tovo” e “Progetto Futuro” intervengono, attaccando l’amministrazione cominale, in merito allo slittamento dell’apertura del nuovo plesso scolastico previsto per il prossimo 13 settembre. “Dalla rete ci giunge l’annuncio del Sindaco Oddo. Buono a sapersi! Finalmente una risposta anche se non istituzionale” esordiscono dall’opposizione.
Il capogruppo di Uniti per Tovo PierLuigi Cesio ricorda che “l’assessore Guaraglia, in sede di consiglio comunale, in risposta alla precedente interpellanza del 5/11/2013 aveva comunicato che ‘salvo imprevisti’ i lavori sarebbero terminati nel febbraio del 2014. Già allora pareva una risposta eccessivamente ottimistica ma si è rimasti, comunque, fiduciosi in attesa sino allo scadere dei termini passati i quali, in data 14 marzo, è stata formulata una seconda interpellanza alla quale la maggioranza ha risposto, tre mesi dopo, riferendo che era in corso la stesura di una variante della quale non si conoscevano i contenuti perché non era ancora portata all’attenzione della Giunta Comunale: nessun slittamento di fine lavori veniva comunicato”.
“Riteniamo che – prosegue il capogruppo – non ci sia stata la dovuta trasparenza sui fatti riguardanti la realizzazione dell’edificio. Un’opera che, iniziata e finanziata in parte con la scorsa Amministrazione, doveva concludersi nella primavera del 2013 e che ad oggi non ha né una data di fine né una progettazione conclusiva. In merito alla ricerca di fondi, infine, ci auguriamo che abbiano migliore sorte di quella dei fondi per i danni alluvionali che hanno raggiunto 14 comuni colpiti della provincia ma non il nostro”.
“E’ perfettamente comprensibile l’imbarazzo dell’Amministrazione – aggiunge Luca Folco di ‘Progetto Futuro’ -, ma non è certo con l’evasività che si possono risolvere le difficoltà per il completamento dell’opera. Al di là delle notizie ufficiali è evidente, e lo era anche prima del tragico aprile scorso, che le casse comunali non riescono a far fronte alla somma necessaria per il completamento dell’opera. E’ una reticenza ‘politica’ che, crediamo, nasca dal timore di perdere consenso alla prossima tornata elettorale. Nell’attesa che la questione trovi una soluzione si potrebbe pensare a chi intitolare l’edificio, visto quanto detto potrebbe essere Carlo Lorenzini più noto come Carlo Collodi, autore di Pinocchio”.