Borghetto Santo Spirito. Luigi Cagnino, Giovanni Vassallo, Giuseppe Andreacchio, Giuseppe Sciascia, Andrea Sasia, Vincenzo Bonfiglio, Angelo Mendola. Sono questi i nomi dei sette operai che il 12 maggio 1965 persero la vita sotto le macerie del palazzo in costruzione Albatros.
Domenica prossima, 10 agosto, alle 18, la comunità borghettina si riunirà in ricordo delle vittime della tragedia avvenuta per inaugurare la restaurata piazza Caduti sul Lavoro e il monumento “Amok” dell’artista Simone Finotti, testimonianza della memoria e dell’insegnamento che ne è scaturito.
A seguito del restyling recentemente concluso, nella piazza ha trovato uno spazio proprio il Mercatino degli Agricoltori, sono state create aiuole verdi e piantumati arbusti e alberi, tra i quali uno splendido esemplare di Ginkgo Biloba, fossile vivente e simbolo di rinascita dopo il bombardamento di Hiroshima.
Credendo fermamente nel valore del ricordo, Simone Finotti aveva proposto alla compianta Stefania Maritano di realizzare un’opera scultorea che potesse preservare la memoria del tragico evento del 1965. Dal suo scalpello e dal marmo bardiglio è nata così “Amok”.
Di essa Viviana Siviero Michelini, critico d’arte indipendente, dice che “porta alla memoria un grido antico, che precede lo scoppio di una sorta di idrofobia umana incontrollata, presagio di morte, e ricorda un momento che segnò il destino di molte persone, recidendo quel filo sottile che unisce la vita e la morte e risvegliando le coscienze di tutti”.