Albenga. Dopo 44 anni di servizio Giuseppe Pelosi, una delle “colonne” del mondo scolastico ingauno, va in pensione. Una scelta che però non parte da lui, ma è l’effetto del decreto Madia che, intervenendo sui meccanismi dei pensionamenti, abolisce l’istituto del trattenimento in servizio. Un proveddimento che per Pelosi ed altri suoi quattro colleghi si è tradotta in uno “stop forzato” della loro attività lavorativa.
Pelosi, in servizio dal 1970, aveva iniziato la sua carriera prima come insegnante elementare in varie scuole del comprensorio ingauno (Cisano, Campochiesa e, per 12 anni, a San Fedele) fino a quando, nel 1986, aveva passato il concorso da dirigente scolastico. Per i primi due anni aveva diretto le scuole di Ceriale e poi è sempre stato alla guida dell’Istituto Comprensivo numero due di Albenga.
Oltre al dirigente scolastico ingauno, che fino a pochi giorni fa era a capo dell’Istituto Comprensivo numero 2 di Albenga, la “rottamazione” voluta dal Governo Renzi colpisce anche: Giovanni Bonifacino, preside dell’istituto comprensivo di Cairo Montenotte, Pier Luigi Ferro, dirigente dell’istituto comprensivo di Pietra Ligure, Salvatore Manca dell’Alberghiero di Alassio, Gabriella Rosso, preside del liceo Della Rovere di Savona, oltre ad una decina di professori (quelli definiti “quota 96).
La “rottamazione” voluta dal governo Renzi, oltre che lasciare l’amaro in bocca a chi pensava di poter continuare a lavorare per un anno alla luce della proroga del pensionamento, ha creato un effetto domino negli istituti scolastici savonesi. Dall’oggi al domani, senza aspettarselo, cinque scuole devono infatti fare i conti con un posto vacante da colmare in piena estate. Alcune delle sedi rimaste senza guida saranno affidate ad un reggente pro tempore, in altri casi l’arrivo del nuovo dirigente genererà comunque un buco nell’istituto di provenienza. Insomma prima del suono della prima campanella di settembre ci sarà da lavorare per sistemare gli effetti del decreto Madia.
Un provvedimento del quale ovviamente si parlava da tempo, ma non aveva ancora ricevuto il via libera del Parlamento come spiega Pelosi: “Non è stato proprio un fulmine a ciel sereno perché questo decreto circolava già da qualche mese, anche se è stato approvato solo adesso, ma certamente ancora un anno sarei rimasto volentieri, e in questo modo si lasciano sguarnite un po’ di scuole”.
A proposito dei suoi 44 anni di servizio il dirigente scolastico ingauno dice: “Se devo fare un bilancio della mia esperienza scolastica, non posso che essere soddisfatto dei risultati ottenuti in questi anni e del rapporto con gli alunni e gli insegnanti. Cosa farò adesso? Semplice: il pensionato”.