Ad Albenga è iniziato il Palio dei Rioni che ha visto il debutto di un nuovo Podestà, Giorgio Cangiano, e della sua “corte”. La tradizionale manifestazione è iniziata sotto i migliori auspici e con condizioni metereologiche favorevoli. E’ stata tanta la gente accorsa per ammirare i costumi medioevali e per partecipare a quella che è la più grande festa dell’estate ingauna.
Il nuovo Podestà , Giorgio Cangiano ha proceduto all’investitura dei quattro “Capitani”: Michele Neri di Santa Maria (detentore del titolo degli ultimi due anni), Michele Siri per Sant Eulalia, Marinella Pastorino San Giovanni e Giulio Giraldi San Siro. Il sindaco Cangiano ha provveduto ad apporre il conio dell’albenghino e, dopo la Santa Messa, ha avuto inizio il Palio con la partenza del corteo per le vie della città, scortato da armigeri, e per tutto il centro storico è iniziata la festa, mentre in piazza San Michele sono iniziate le sfide.
Ogni azione-rappresentazione del Palio dei Rioni è concepita come spettacolo, dal ricreare le ambientazioni delle antiche cantine con i menù dell’epoca, alle rappresentazioni degli antichi mestieri, dall’armaiolo al conio delle monete, dalle lavorazioni dei tessuti alla preparazione di spezie, dalla ricostruzione di un accampamento, ogni rappresentazione nei vari contesti, deve essere in grado di affascinare il pubblico, di trasmettere emozioni e sentimenti di facile comprensione.
Il periodo a cui si ispira l’evento è il 1200 e più esattamente il 1227; durante quel periodo l’assetto urbano di Albenga, per meglio evidenziare il profilo economico e amministrativo, venne suddiviso in quattro rioni, suddivisione che ha ricalcato fedelmente la continuità fra l’impianto urbano dalla romanità al medioevo, sino ai giorni nostri. I quattro rioni in epoca medievale, erano deputati a difendere, in caso di aggressione esterna, il loro quartiere e di conseguenza tutta la città. Nel periodo di prosperità si assistette alla proliferazione dei ceti più abbienti nei quartieri di San Giovanni e Santa Maria, mentre i quartieri di San Siro e Sant’Eulalia erano prevalentemente abitati dalla plebe, impiegata più che altro nei laboratori di concerie. L’impianto amministrativo dei quattro quartieri durò nel tempo sino alla fine del medioevo. In era moderna, tale distinzione serviva solo alla gioventù per stabilire una certa giurisdizione o per meglio dire “zona di competenza” per quanto riguardava il rapporto tra i giovani di ambo i sessi, nel 900 venne a mancare anche questa prerogativa.

















