Savona. E’ finito a giudizio con l’accusa di maltrattamenti verso tre pazienti della residenza protetta “La Gioiosa” di via Giordano a Savona, nella quale lavorava come infermiere. Si tratta di un trentaquattrenne romeno, Silvio M., finito nei guai a causa della denuncia di una collega, sua connazionale. La donna, che ovviamente è stata citata come testimone nel processo, però non si trova. La sua deposizione era attesa nell’udienza di questa mattina, ma, come successo per la precedente, non è stato possibile reperirla per notificarle la convocazione in tribunale.
Il processo è stato quindi nuovamente rinviato per tentare di trovare la testimone, ritenuta chiave dall’accusa. L’imputato, che è difeso dall’avvocato Andrea Frascherelli, da parte sua ha sempre respinto ogni accusa negando di aver mai avuto comportamenti violenti con i suoi pazienti. Finora in aula sono stati ascoltati una ventina di testimoni tra parenti dei pazienti della struttura e colleghi. Nessuno ha confermato di aver assistito direttamente a episodi di maltrattamenti: alcuni hannno parlato dell’infermiere definendolo “professionale”, altri hanno riconosciuto che aveva dei modi “bruschi, ma non violenti”. Qualcuno infine ha riferito di aver ascoltato la collega romena raccontare dei presunti episodi di maltrattamento attribuiti all’imputato.
Nella prossima udienza, nel caso la testimone non si presentasse, il giudice potrebbe decidere di acquisire il verbale di “sit” con le dichiarazioni della donna. Secondo l’accusa, in un caso l’infermiere (che dal 2011 non lavora più nella rsa ed è tornato in Romania) avrebbe rivolto frasi ingiuriose verso un’anziana, nell’altro, oltre ad apostrofarlo con insulti, avrebbe colpito un paziente con un pugno in testa, infine avrebbe infilato con violenza l’ago della siringa nelle cosce di una terza degente, che sarebbe anche stata schiaffeggiata. Episodi di maltrattamento che si sarebbero verificati nel gennaio e giugno del 2011 ed erano stati denunciati con un esposto dalla collega.