Alassio. Petizione dei bagni marini di Alassio per chiedere lo stato di emergenza sullo stato dell’arenile, in particolare dopo due giorni di mareggiata. “E’ sufficiente una mareggiata, non prevedibile, per mettere in ginocchio tutto il comparto. Limitandosi all’arenile alassino, arenile presente in una Baia dalle caratteristiche ambientali molto rare, ci troviamo in questi giorni in uno stato di enorme difficoltà: mare da scirocco per due giorni ha ridotto la profondità generale portandola ad una media di 10/15 metri con minimi di meno di 5 metri di profondità nella zona centrale del Golfo” afferma il presidente dei bagni marini Ernesto Schivo.
“Il ripascimento stagionale effettuato nei primi giorni del mese di giugno è stato reso inutile ed anche la sua ripresa è stata danneggiata fortemente e sarà necessario rifarlo con ulteriori gravosi costi che vengono sopportati dai soli concessionari balneari; mancano completamente difese a mare che proteggano ed a oggi non c’è ne sono di programmate”.
Certo, mettere mano in un golfo come il nostro non è certamente cosa semplice ma non è possibile restare inerti sperando soltanto nella clemenza del clima. E’ assolutamente necessario che si consideri, per la Baia di Alassio un perenne stato di emergenza sino a che non si saranno eseguiti interventi che ci si augura siano risolutori, interventi ai quali siamo ben consci di dover partecipare economicamente ma che devono vedere le istituzioni in prima linea per difendere un bene collettivo che produce Pil per tutta la regione ma che di questo passo rischia di essere gravemente compromesso”.
“Siamo ai primi di luglio e le nostre strutture balneari non saranno in grado di ospitare tutti i turisti che giungono ad Alassio per la sua spiaggia; questi turisti saranno sicuramente persi dai balneari ma anche dagli albergatori e dai ristoratori e dai baristi e infine anche dai negozianti e una buona percentuale degli stessi sceglierà altre regioni, più fortunate sotto il profilo delle spiagge, ma anche più lungimiranti poiché, nel corso del tempo hanno operato affinché questi problemi non si incancrenissero come da noi. Non si pretende certo che la Regione Liguria faccia come la Regione Lazio che negli ultimi 20 anni ha investito più di 80 milioni di euro nei ripascimenti del solo comune di Ostia ma non si può tacere che negli ultimi 20 anni il Comune di Alassio non abbia ricevuto più di 300.000 euro di finanziamenti per il proprio arenile” aggiunge Schivo.
“E’ arrivato il momento che ci si accorga della necessità di intervenire e di intervenire in fretta ed è per questo motivo che questa richiesta è sottoscritta personalmente da tutti i concessionari balneari del Comune di Alassio, che chiedono di considerare lo stato di emergenza nel quale si trovano e di prevedere e programmare gli aiuti essenziali e necessari affinché la sopravvivenza del turismo balneare sia garantita” conclude il presidente dei bagni marini.